For our Italian readers

Vescovo Williamson – parte tredicesima – domande e risposte – 

lezioni presso il Seminario San Tommaso d’Aquino – 1996 

È interessante aprire una parentesi dedicata al fenomeno Unabomber (Theodore John Kaczynski, 1942-2023) e al suo Manifesto che inizia così: «la rivoluzione industriale e le sue conseguenze sono state un disastro per la razza umana». Non credo assolutamente che egli sia infallibile e tanto meno un santo. Ma penso che abbia ragioni da vendere. La società moderna sta distruggendo la dignità umana e la libertà. L’industria tecnologica (IT) rende così facile agli uomini soddisfare i propri bisogni primari, che il bisogno altrettanto naturale di raggiungere un obiettivo con impegno e sacrificio rimane tragicamente frustrato. Ai vecchi tempi non c’erano ragazzi che, come oggi, vagavano per le strade annoiati e depressi, perché i ragazzi dovevano lavorare la terra. Perché se non avessero lavorato la terra, le loro madri sarebbero morte di fame a febbraio o marzo. Il duro lavoro e la disciplina della vita contadina facevano sì che i ragazzi non finissero nei guai. E nemmeno le ragazze finivano nei guai. Le ragazze non avevano lavatrici, quindi dovevano stare a casa e mandare avanti la fattoria, lavare tutti i vestiti degli uomini quando questi erano fuori a lavorare tutto il giorno nei campi. C’era una vita dura che impediva loro di finire nei guai. C’è una cosa molto divertente che si dice sugli immigrati ebrei che arrivavano a Brooklyn e poi, naturalmente, si trasferivano nell’entroterra, nelle zone più eleganti del New Jersey. E gli ebrei del New Jersey dicevano: «quando siamo arrivati dal vecchio mondo a Brooklyn, eravamo troppo infelici per pensare al suicidio, ma ora che siamo ricchi, oziosi e agiati nel New Jersey, abbiamo delle belle case e pensiamo tutti al suicidio. Finché eravamo infelici, eravamo abbastanza felici. Ora che siamo completamente felici, siamo tutti infelici». Unabomber dice, correttamente, che un uomo non ha bisogno solo di cibo, vestiti, elettrodomestici, ecc. Ha anche bisogno di fare qualcosa di significativo nella sua vita, di sentire che può dare un contributo, che quello che fa conta. Ma quello che conta tende ad essere distrutto dalle enormi mietitrebbiatrici che, con una bocca larga quanto questa stanza, attraversano un campo in poche ore e sfamano l’intero villaggio per tutto l’inverno. Va benissimo avere una magnifica mietitrebbia che in poche ore sfamerà il villaggio per tutto l’inverno, ma il prezzo da pagare è che i ragazzi diventano dei fannulloni assistiti dallo Stato, pieni di tempo libero che non sono in grado di usare e che distruggerà il loro senso di autostima. Inoltre, Unabomber riconosce che la dimensione naturale dell’uomo è quella su piccola scala, del villaggio, di piccole comunità che, inevitabilmente, vengono distrutte dall’impiego, su larga scala, del moderno sistema industriale tecnologico. Questo sistema è in perenne guerra con i piccoli sistemi naturali umani, e a tutta la popolazione ordina di garantirle lealtà: la produzione su larga scala richiede il funzionamento di un enorme meccanismo in cui tutti gli elementi umani devono essere sincronizzati, che altrimenti non funzionerebbe. Quindi, quando le persone dicono: «vogliamo la famiglia, vogliamo i valori familiari, difendiamo i valori familiari» e poi, subito dopo, aggiungono: «ma vogliamo anche beni prodotti in serie che siano tutti molto economici, in modo da avere uno stile di vita piacevole, morbido e confortevole», Unabomber dice che queste persone si contraddicono senza rendersene conto. Vogliono un sacco di cose che non possono convivere con ciò che sostengono di credere. L’intero sistema della vita americana, in realtà, necessita, per sua natura, della distruzione della famiglia. Così, quando gli americani poveri si ribellano, «voglio difendere la mia famiglia, credo nei valori familiari, voglio difendere la mia famiglia», poi gli stessi, due o tre o cinque o dieci o cinquanta minuti dopo, si schierano a favore della tecnologia o dell’industria o di qualcosa che danneggiano proprio quella famiglia che hanno appena detto di voler difendere. C’è sempre un compromesso, e il compromesso dell’IT è molto costoso. In Europa accade la stessa cosa. Gli inglesi perbene dicono: «vogliamo l’Inghilterra». I tedeschi perbene e patriottici dicono: «vogliamo la sovranità della Germania». I francesi perbene dicono: «vogliamo la Francia Cattolica di una volta». Ma un quarto d’ora dopo, quegli stessi inglesi, tedeschi e francesi dicono: «ma vogliamo anche la bella vita che ci offre la produzione su scala europea». Ma nel momento in cui si difende la produzione su scala europea, allora le arance proverranno dalla Spagna, l’olio dalla Turchia, la carne bovina dall’Inghilterra, le banane dall’Irlanda, ecc., e l’Europa prenderà il posto dei singoli Paesi. I cari europei che da un lato vogliono difendere il proprio Paese e dall’altro desiderano una vita comoda, economica e facile, si contraddicono senza rendersene conto. Se volete un bel Paese sovrano, dovete pagarne il prezzo, ovvero avere meno prodotti manifatturieri, morbidi ed economici. Se volete questi prodotti morbidi, economici, facilmente disponibili e prodotti in serie, prima o poi dovrete dire addio alla sovranità nazionale. Scegliete voi. Chi paga, sceglie. Ma non potete avere entrambe le cose. Allo stesso modo, la miriade di regole e regolamenti imposti dal funzionamento dell’IT, soffocano l’azione dell’uomo per raggiungere obiettivi reali che, secondo Unabomber, è la sua vera libertà. E quindi, l’industria tecnologica non solo è contro la famiglia, ma è anche contro la libertà. E nessun piccolo aggiustamento o compromesso può conciliare il sistema IT con la libertà, sia perché tale sistema deve regolare rigolosamente il comportamento umano per poter funzionare, sia perché tutte le sue parti sono interdipendenti. Questo è qualcosa che egli dimostra in dettaglio. Prendiamo ad esempio un’acciaieria. Come sapete, un’acciaieria deve rimanere sempre calda. Ci vuole molto tempo per riscaldare un forno siderurgico e, una volta che è caldo, bisogna mantenerlo in funzione. In altre parole, è necessario avere lavoratori 24 ore su 24. Affinché i lavoratori possano svolgere il primo turno, è necessario avere lavoratori per il secondo turno e lavoratori per il terzo turno. E se uno dei lavoratori del turno si assenta, il forno si raffredderà e l’altro lavoratore del turno si troverà in difficoltà. Affinché il sistema funzioni è necessario obbedirgli. Quando invece gestisci la tua piccola fattoria. con i tuoi pochi cavalli, indipendente dalla fattoria di chiunque altro, non devi preoccuparti di ciò che fanno gli altri nella loro fattoria. L’unità di lavoro è solo la tua piccola fattoria, al massimo è il tuo piccolo villaggio. Ma il sistema IT comporta che la tua unità di lavoro sia l’intero paese o l’intero continente. Ora, affinché l’uomo sia ben disposto ad integrarsi e adattarsi al nuovo sistema è necessario che la sua stessa natura debba essere progettata, come la coda muove il cane: l’uomo ha creato l’IT per servirlo, ma ora l’uomo verrà cambiato per servirla. Questo è ciò che sta accadendo. Sta accadendo proprio intorno a noi. E, sapete, si vede costantemente… Diamo farmaci ai bambini perché non si adattano alle nostre “meravigliose” scuole o al nostro “meraviglioso” stile di vita. E se non si adattano allora occorre mandarli dagli psicoterapeuti. E anche i loro padri devono andarci, perchè le loro mogli pensano che siano dei figli di… E se non lo accetteranno, allora interverranno gli assistenti sociali. Ma che colpa hanno se gli viene propinata “musica” rock? Si pensi ai Pink Floyd: affermano che non abbiamo bisogno di istruzione, tantomeno di controllare il nostro pensiero. Si lamentano delle scuole perché il sistema scolastico è un sistema di elaborazione e lavaggio del cervello. Il sistema scolastico nega ai ragazzi il loro valore e la loro importanza come esseri umani, e li vuole trasformare in macchine, in nerd del computer. Ma i ragazzi cosa vogliono? Non lo sanno. Non sanno cosa vogliono. Unabomber, anche senza la Fede, è abbastanza intelligente da intuire alcuni profondi errori della società moderna. E qui ci ricolleghiamo alle Encicliche. La Chiesa Cattolica comprende la natura umana così come Dio l’ha creata. Ma i massoni vogliono cambiare la natura umana, vogliono sostituire la natura di Dio con una nuova natura di loro creazione. Ma la nuova natura, il nuovo mondo, il nuovo sistema tecnologico, il nuovo mondo artificiale che stanno creando per cambiare la natura umana, non si adatta alla natura umana. Ed è per questo che i ragazzi strillano e urlano. Poi i bambini raggiungono i 20 anni e cambiano idea, e dicono: «beh, mi viene offerto un bel lavoro comodo da 50.000 dollari l’anno, qui c’è una ragazza carina, e quindi mi accontenterò di una casa scadente, una moglie scadente, un’auto scadente, uno stipendio scadente. E avrò una felicità superficiale. E poi i miei figli, lo so, ascolteranno il rock and roll quando cresceranno, ma so che cresceranno proprio come sono cresciuto io». Ma che tipo di mondo è questo? Tutte queste cose sono forme di manipolazione con cui il nuovo sistema industriale, se possibile, riprogetterà la natura stessa dell’uomo per adattarla alla tecnologia. La coda sta già muovendo il cane. Abbiamo un profondo problema umano, e Unabomber sta uccidendo delle persone per risvegliare la coscienza della gente su questo problema. Non sto dicendo che abbia ragione. Ma quell’uomo è così frustrato nel cercare di trasmettere un messaggio serio a persone che non vogliono ascoltarlo, che sta uccidendo, sta ricorrendo all’omicidio per farsi ascoltare. Attualmente, sempre più esseri umani si stanno ribellando contro la deriva tecnologica, ma se essa prevarrà, nemmeno i governanti, i manipolatori, i controllori della stessa avranno molta libertà di movimento. Se invece l’IT viene distrutta, che è il sogno di Unabomber, ci sarà forse il caos, ma almeno l’umanità avrà un’altra possibilità. E il caos potrebbe causare meno sofferenza di quanta ne causerebbe il proseguimento dell’industria tecnologica. Se l’IT non viene smantellata, secondo l’anarchico, ci saranno diverse possibili alternative. O per motivi di efficienza, le macchine avranno il controllo totale e nessun uomo avrà più alcuna libertà, oppure un’élite continuerà ad avere il controllo sulle macchine. In questo caso l’élite o gestirà le macchine in modo tale da eliminare le masse, oppure controllerà le macchine in modo tale da domare e addomesticare le masse, privandole di libertà e del significato della loro vita. Dunque, «o l’IT o l’uomo. Scegliete voi»: questo è ciò che sostiene. Unabomber non ha una risposta reale. Vede il problema ed è molto bravo a riconoscerlo. Ma senza la Fede, non ha idea di come rimettere insieme i pezzi o di come uscirne. Quindi la sua risposta è solamente logica: poiché il problema è l’industria tecnologica, dobbiamo tornare alla natura selvaggia. E lui aveva quella piccola capanna nel mezzo del Montana, in mezzo al nulla. Qual è il vantaggio della natura selvaggia? È completamente non tecnologica, sapete, serpenti, felci, cespugli, fiumi, torrenti, montagne e nuvole. È bella. Si prende cura di sé stessa. Permette la sopravvivenza. Si può avere mal di denti, ma è meglio che il deserto tecnologico. I mezzi per rovesciare l’IT sono una rivoluzione che non sarà solo politica, ma economica, tecnologica e mondiale, perché l’IT non può essere rovesciata in modo frammentario. Quindi sogna una massiccia rivolta mondiale contro la macchina. Quindi vuole un’altra rivoluzione, l’ennesima. Ne abbiamo avute una, due, tre, quattro…, ma lui ne vuole ancora un’altra. È sempre la stessa cosa: «lasciamo che i nostri rivoluzionari abbiano un unico obiettivo chiaro, tutti i mezzi per raggiungere tale obiettivo possono poi essere adeguati in modo pragmatico». Parla come Lenin, parla come un comunista. Dice che abbiamo bisogno di una rivoluzione e che i rivoluzionari devono fissare l’obiettivo e poi adattarsi a tutti i mezzi. Questo è esattamente ciò che diceva Lenin. Unabomber vuole tornare alla natura selvaggia, ma è solo un’altra non-soluzione. Ma ha ragione, come spesso accade, sugli errori dell’attuale establishment:  «i progressisti collaborano abitualmente nelle rivoluzioni con i non-progressisti solo per poi tradirli in seguito. Il progressismo è totalitario per natura». In realtà, è una religione sostitutiva. Il bisogno di crederci farà sì che anche i seguaci più onesti perdonino i crimini più indecenti delle loro autorità. L’anarchico sa che la sinistra non è la risposta. Sta protestando contro la sinistra. Sta protestando contro i socialisti di Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), i socialisti assistenzialisti e il loro stato assistenzialista industriale e tecnologico. Poveretto, se solo potesse tornare alla Fede. Ha ucciso tre persone e ne ha ferite altre venti e deve rispondere di questo. È un criminale, ma non è un criminale comune. Quell’uomo è un manifestante altamente intelligente contro uno stile di vita che è davvero profondamente antiumano. 

Letter from Broadstairs, December 2025.

LETTER FROM BROADSTAIRS December 2025

Nova et Vetera

The Church during the time of tribulation [taken from ‘The drama of the end times,’ by the Pere
Emmanuel, 1885]
I/ Saint Gregory the Great, in his enlightening and prophetic commentaries on the Book of Job, opens the
most profound appraisals on the whole history of the Church.
He contemplates the Church at the end of time under the figure of Job in his humiliations and sufferings,
exposed to the perfidious insinuations of his wife and the bitter reproaches of his friends. Such will be the
lot of the Church towards the end of her pilgrimage when she will be deprived of any temporal support.
Furthermore she will even be deprived of the brilliance of her supernatural gifts: ‘The power of miracles
will be withdrawn, the grace of healing will be taken away, prophecy will cease…That’s not to say that
there will be nothing at all of such things, but rather that everything will be diminished. Notwithstanding
the recompense of the good which will be even greater given that they will reman faithful purely because
of the heavenly reward, whilst the evil ones will fall away due to the absence of any temporal attraction.’
Whilst the Church could never be entirely silenced those who should preach from the roof-tops will be
greatly subdued through fear.
Saint Gregory speaks time and again of three categories of persons within the Church: the hypocrites or
false Christians, the weak and the strong. In the times of anguish the hypocrites will manifest their secret
apostasy; the weak will perish in great numbers; and even amongst the strong some will fall away due to
being too confident in their own strength.
However, the Church will lose neither courage nor confidence. She will be buoyed up by the promises of
Our Lord Who pledged that these days will be abridged for the sake of the elect, and so she will devote
herself with a tireless energy to the saving of souls.
II/ In spite of the terrible scandal during these times of perdition, it must not be thought that the small and
the weak will be necessarily lost. The way of salvation will remain open and accessible to all, but those
who perish will have have strayed away from Holy Mother the Church.
The Church herself will not be deprived of the means of preservation proportionate to the gravity of the
peril, as indicated in Holy Scripture. She will remember the warning given by Our Lord Himself
concerning the destruction of Jerusalem, but applicable also to this final persecution: ‘When you shall see
the abomination of desolation standing in the holy place, as predicted by the prophet Daniel, those who
are in Judea should flee to the mountains…’
In conformity with these instructions the Church will safeguard the weaker brethren in their flight to
inaccessible places where the Beast will not reach them. On wonders how there will be such places given
the world-wide means of communication, but Divine Providence will assure the safety of these fugitives
as foretold by Saint John in chapter 12 of the Apocalypse. Here the Apostle presents the image of a
woman clothed with the sun and crowned with stars, representing the Church, and her labours of
childbirth recall how the Church gives birth to the elect in the midst of sufferings.
Before her stands a red dragon, the image of the devil and his snares, but she flees into a desert place, as
prepared by the Almighty, where, in the person of the weak faithful, she is protected and nourished for a
period of three-and-a-half years, the duration of the persecution under the Antichrist.
The end of this chapter contains details of the flight itself. The woman is given the great wings of an eagle
so as to carry her into the desert. The devil in pursuit spews a mass of water like a river against her but the

earth comes to her aid and swallows the deluge. This enigmatic portrayal pertains to some momentous
event that Almighty God will bring about in favour of His Church
Whilst the weak will be praying in the place of refuge however, the strong and the courageous will be
engaged in a formidable struggle with the enraged dragon for the whole world to see.
III/ It is without question that in these last times there will be saints of heroic virtue, comparable to the
Apostles themselves. Saint Augustin describes these valiant soldiers as being prudent and strong, wise and
yet patient. He also affirms that although conversions will be more rare, they will be all the more striking,
and this so that the grace of God may appear all the stronger in the face of the enemy and of the furious
dragon.
Amongst the saints of the last times there will be soldiers, heirs to the glorious lineage of the Maccabees
and the Crusaders, Vendeens and Pontifical Zouaves, who will stand firm against the armies of the
Antichrist. But as this latter will be above all an impostor and a seducer his principle adversaries will be
the true apostles armed with the crucifix, combining the patience of the martyrs with the science of
doctors. At the head of this intrepid phalange will appear two extraordinary
envoys sent by God, two giants of holiness, two survivors from the ancient times, Enoch and Elijah, of
whom we shall speak in the next article.

To be continued..

For our Italian readers.

Vescovo Williamson – parte dodicesima – l’influenza della Massoneria – 

lezioni presso il Seminario San Tommaso d’Aquino – 1996 

Ora vediamo cosa la modernità, la massoneria e la neochiesa Conciliare pensano della storia, o meglio, del processo storico a cui l’umanità deve partecipare. La storia sarebbe un processo umano a cui tutti devono contribuire e che tutti devono influenzare. Anche la Chiesa sarebbe chiamata a svolgere un ruolo di attore nell’evoluzione della storia. Ci sono le Nazioni Unite, ci sono gli Stati Uniti, c’è l’Unione Europea, c’è la Russia, c’è la Chiesa Cattolica, ci sono le chiese protestanti, c’è l’Islam… Tutti attori che devono unirsi nella grande evoluzione dell’umanità. E questo è un processo naturale: il grande processo naturale, il trionfo della natura che si libera della trascendenza. In ultima analisi l’uomo che prende il posto di Dio. Tutto qui. E affinché ciò si verifichi è necessario unificare il mondo in un sistema economico e finanziario unico, sistema che sarebbe l’unica base su cui tutte le nazioni possano unirsi. Questo progetto, che è stato apertamente dichiarato dalle autorità politiche degli Stati Uniti a partire dall’inizio del XX secolo, non può essere Cattolico. Presuppone invece una mentalità protestante, calvinista, massonica e materialista, che non vuole e non può capire la funzione che la Chiesa Cattolica ha da svolgere nella storia, perché non ne comprende la natura: l’unica reale unità non può che fondarsi sulla Cattolicità. Ma la Chiesa Cattolica, umanamente parlando è crollata, perché la gente ha perso la Fede, e tutti coloro che sono nati e cresciuti in una tradizione non Cattolica non potranno che creare una falsa ed illusoria unità. E la chiesa Conciliare crede che, alla conclusione di questo processo evolutivo e globalista, possa entrare a far parte del “gioco finale”, cavalcando e indirizzando la tigre. Ma il progetto globalista non è altro che il preludio dell’Anticristo. I prelati di oggi si occupano di queste cose perché non hanno Fede. Non hanno una  
Fede abbastanza forte da dire che tutto questo globalismo, tutto questo calvinismo, tutto questo protestantesimo, tutta questa economia, tutte queste banche, tutte questa finanza, sono sciocchezze. Voglio dire, le banche, l’economia e il denaro, possono servire, ma pensare che questo sarà il nucleo attorno al quale unire il mondo, e che l’economia sia ciò che fa funzionare il mondo, è una grande sciocchezza. L’economia non è nemmeno secondaria, è terziaria. La politica è secondaria e la vera Religione è primaria. Queste persone sono, in definitiva, guidate da un’anti-religione, da una religione sostitutiva materialistica. Non si può unire l’Europa su una base materialistica. Ma lo stanno facendo. E se gli europei continuano ad allontanarsi da Dio, allora questa sarà l’unica cosa che li unirà, provocando i più nefasti degli effetti. Quando c’era la Cristianità, i popoli erano distinti senza che guerreggiassero ferocemente tra loro. Ma quando i sovrani hanno cominciato ad allontanarsi dal Cattolicesimo, con l’ascesa dei nazionalismi sono cominciate le guerre su scala sempre maggiore, provocando prima centinaia, poi migliaia ed infine milioni e milioni di morti. Sulle macerie dei popoli si è imposto il modello massonico solve et coagula: ridurre l’unità Cattolica in pezzi e ricomporli su base massonica. Questo processo, il Nuovo ordine mondiale, si sta concludendo ora. E gli Stati Uniti, che sono stati utilizzati per contribuire a smantellare l’unità Cattolica, stanno a loro volta per essere smantellati. La storia contemporanea dimostra che la sorte peggiore che può capitare ad un governo, è quello di diventare alleato degli Stati Uniti. E la sorte peggiore del popolo americano è stata quella di divenire lo strumento “privilegiato” della massoneria. Gli Stati Uniti sono serviti allo scopo di smantellare il modo di fare Cattolico, ma ora, la loro presunta sovranità, sta venendo smantellata a sua volta per far posto al Nuovo ordine mondiale. Quindi sono stati i massoni a sostenere la sovranità dell’America, e sono i massoni che ora stanno sostenendo lo smantellamento della sovranità dell’America. I Cattolici amano il proprio Paese, ma il patriottismo cieco, che si trasforma nazionalismo, non è Cattolico. Un uomo che non ama il Paese in cui è nato non è un uomo naturale, è un uomo innaturale. Ognuno di noi è tenuto ad amare il proprio Paese in base al quarto Comandamento, siamo obbligati a farlo. Ma sotto Dio, e mai contro Dio. Il capitalismo, in ultima analisi, è uno strumento ideato per promuovere il processo storico globalista, l’internazionalismo materialista. Il capitalismo, che è stato strutturato nel corso dei secoli, ha trovato terreno fertile nell’Inghilterra del XVIII secolo. Uno dei suoi teorici più importanti è stato lo scozzese Adam Smith (1723-1790) che scrisse La ricchezza delle nazioni. Il capitalismo è essenzialmente il connubio tra il vecchio sistema economico Cattolico corporativista, basato sui corpi intermedi, e le eretiche nozioni di predestinazione autodeterminata protestantica e calvinista, secondo cui la ricchezza porta alla salvezza. Smith fornì alla Compagnia inglese delle Indie Orientali (1600-1874) [il prototipo della contemporanea pirateria economico-finanziaria incarnata dalle giganti multinazionali monopolistiche] una base teorica, quasi religiosa, che giustificasse qualsiasi iniziativa volta all’arricchimento tramite lo sfruttamento. Nel sistema odierno si pensa alle teorie di Smith quasi come fossero una legge naturale. Nessuno le mette più in discussione. In altre parole, il capitalismo è una fusione tra economia e “religione”. È l’attribuzione di un’importanza e un valore pseudo religioso all’economia e al denaro [la crematistica]. Con l’idea di creare il libero scambio e la libera circolazione dei capitali, si legittima moralmente la completa anarchia predatoria di una piccolissima e potentissima élite verso la quasi totalità della popolazione mondiale. E questo è potuto accadere perché, nell’ottica materialista, il lavoro è solo merce. Oggi nessuno mette più in discussione il capitalismo. La ricerca sfrenata della ricchezza è diventata una religione sostitutiva.  

For our Italian readers

Vescovo Williamson – parte undicesima – l’influenza della Massoneria –

lezioni presso il Seminario San Tommaso d’Aquino – 1996

Dicevamo, i princìpi della massoneria. I princìpi malvagi della massoneria. Il fondamento è il naturalismo, ovvero l’esagerazione della realtà naturale. Poi il razionalismo, che è il fanatismo della ragione, e il liberalismo, che è l’eccesso di libertà. Quindi, il naturalismo è l’esagerazione della natura al punto da negare qualsiasi realtà soprannaturale. Non c’è Dio al di sopra del regno della natura e non c’è autorità al di sopra di ciò che cade sotto i sensi: la natura è la sua stessa autorità, il che significa che l’uomo è la sua stessa autorità, che l’uomo è re, l’uomo è Dio. Questo è il naturalismo. Poiché tutta la verità è un blocco coerente, se viene meno solo una parte, il resto crollerà. Anche solo ignorare la Chiesa Cattolica, alla fine, porta a ciò che abbiamo oggi: persone che negano l’esistenza di qualsiasi verità naturale, che negano l’esistenza di qualsiasi verità, che negano l’oggetto della verità. Questo è il punto a cui sono giunte oggi le menti, ed è un punto piuttosto disperato. E così tutte le verità naturali, per non parlare delle verità soprannaturali, e infine l’oggetto della verità stessa, si dissolvono.

Quando queste grandi verità fondamentali, vale a dire che tutte le cose sono state create dal libero arbitrio di Dio Creatore, che il mondo è governato dalla Provvidenza, che le anime non muoiono, che a questa vita degli uomini sulla terra ne seguirà un’altra eterna, quando queste grandi verità vengono ribaltate, allora, anche quelle verità che sono conosciute dall’insegnamento della natura, cominciano a cadere. E oggi siamo arrivati al punto che anche “due più due fa quattro” viene negato. E passando dai princìpi alla pratica, i paragrafi 19, 20, 21, 22 e 23, sono come un ritratto del mondo di oggi. Il matrimonio ridotto a contratto, la famiglia che viene distrutta dal divorzio, i bambini che vengono diseducati, la morale negata: «similmente l’altra impresa, in cui tanto si travagliano i massoni, di atterrare i precipui fondamenti della morale e di farsi complici e cooperatori di chi, a guisa di bruto, vorrebbe lecito ciò che piace, altro non è che sospingere il genere umano alla più abbietta e ignominiosa degradazione». La degenerazione della politica e della libertà, la “uguaglianza” e la “fraternità”, lo stato senza Dio (22 e 23). Ecco quindi le perverse dottrine politiche attraverso cui i naturalisti stabiliscono che tutti gli uomini hanno gli stessi diritti in quanto uguali l’un l’altro: «le “massime” di scienza sociale dove i naturalisti insegnano che gli uomini hanno tutti gli stessi diritti e sono di condizione perfettamente eguali, che ogni uomo è, per natura, indipendente, che nessuno ha diritto di comandare agli altri, che voler gli uomini sottoposti ad altra autorità, da quella in fuori che emana da loro stessi, è tirannia». Tutto ciò è liberalismo. Invece, sebbene è vero che gli uomini nascono uguali davanti a Dio, sotto nessun altro aspetto sono uguali tra loro. Ogni essere umano ha lo stesso Creatore, ha la stessa natura umana e alla fine della propria vita risponderà allo stesso Dio. Ma questi sono gli unici aspetti in cui gli uomini sono uguali. Per il resto sono diversi in tutto: per colore degli occhi e dei capelli, per peso e altezza, per razza, per intelligenza e volontà, per area geografica, famiglia e per tutto il resto. Continuare a martellare e dire che sono uguali è semplicemente un’assurdità. E poi giurano che tutti siamo naturalmente liberi. Beh, è vero, abbiamo il libero arbitrio, sì, ma ognuno di noi nasce con il proprio libero arbitrio gravemente compromesso dal peccato originale. Non siamo così naturalmente liberi. E poi sono certi che nessuno ha il diritto di comandare su un altro. Ecco, questo è un altro slogan della vita moderna. E certamente non è una verità evangelica e non è il modo in cui si comportava il centurione: «Signore, anch’io sono uomo sottoposto a un’autorità e ho sotto di me dei soldati. E dico all’uno: va. Ed egli va. E a un altro: vieni. Ed egli viene. E al mio servo: fa questo. Ed egli lo fa» (Lc 7, 8). È naturale, dunque, dare ordini e ricevere ordini, far parte di una gerarchia. È naturale. E il Signore lodò il centurione per essersi comportato così, perché è perfettamente normale comportarsi così. Ed è questo che ha reso grande Roma. E, curiosamente, è questo che ha reso grande l’America. L’Esercito americano ha funzionato perché non opera secondo il principio che siamo tutti uguali e che nessuno dà ordini.

Tutte le cose appartengono al popolo libero. Il potere è detenuto dal comando o dal permesso del popolo. «Noi, il popolo» sono le prime parole della Costituzione americana (21 giugno 1788). E dello stesso tenore era l’inizio della Dichiarazione d’indipendenza (4 luglio 1776). Continua Leone XIII: «quindi il popolo è sovrano. Chi comanda, non aver l’autorità di comandare se non per mandato o concessione del popolo; tantoché a talento di questo egli può, voglia o non voglia, esser deposto». Questo non è Cattolico, ma è ciò che credeva T. Jefferson (1743-1826). «L’origine di tutti i diritti e doveri civili è nel popolo, ovvero nello Stato, che si regga per altro secondo i nuovi principi di libertà». Questo è falso. «Lo Stato inoltre dev’essere ateo; tra le varie religioni non esservi ragione di dar la preferenza aver una: doversi fare di tutte lo stesso conto». Questo è il primo Emendamento su cui si fonda il sistema americano, il modo di fare americano. «Ora, che queste massime piacciano ugualmente ai frammassoni, e che su questo tipo e modello vogliano essi foggiati i governi, è cosa notissima e che non ha bisogno di prova»: perché c’era un gran numero di massoni tra coloro che hanno redatto la Costituzione americana, come vantano gli stessi massoni. Gli Stati Uniti sono stati il primo e più (in)glorioso degli Stati massonici, ed è subito diventato il modello da imitare in tutto il mondo grazie al potere della massoneria. Qualcuno potrebbe dirvi che l’America è un paese Cristiano. No. Ad essere buonisti si potrebbe dire che l’America è un paese per metà cristiano e per metà massonico, ad essere realisti si dovrebbe dire che è più massonico che cristiano, perché, sostanzialmente, sono stati i massoni a fondarlo. E la metà parte cristiana fu subito in declino, mentre quella massonica fu subito in ascesa. Questo è vero. C’era un’eredità Cristiana tra i signori che hanno redatto la Costituzione, ma era solo un’eredità, ed era già in declino, mentre le idee massoniche la stavano sostituendo. Fu una sostituzione e non un’integrazione, perché le idee liberali non si possono conciliare con quelle cristiane, come l’olio con l’acqua. Esse sono in netto contrasto e divergenza le une con le altre. «Già da tempo infatti essi apertamente operano a questo fine [ateismo relativista] con tutte le loro forze e sostanze in modo da spianare la via ai numerosi più audaci, protesi verso i peggiori misfatti, fautori della uguaglianza e comunanza di tutti i beni, dopo aver fatto scomparire nella società ogni distinzione di classe e di censo». Questo è il comunismo. E quando il comunismo è scoppiato in Russia, molti americani, ovviamente, hanno gioito perché il tirannico zar era stato finalmente rovesciato. E gioire quando uno zar religioso di vecchio stampo viene cacciato è la cosa più naturale del mondo per un popolo massonico, perché lo zar era originariamente religioso, sebbene ortodosso e non Cattolico. Ma ancora una volta, gli zar e l’aristocrazia non stavano più esercitando quella direzione religiosa che il popolo li aveva originariamente incaricati di esercitare, o che originariamente dovevano esercitare, e che quindi il popolo si aspettava che esercitassero e aveva bisogno che esercitassero. E così il popolo disse: «andatevene».

Ecco che, quindi, la massoneria apre la strada al comunismo. È pur vero che ci sono alcuni massoni “rispettabili” che resistono al comunismo, che non amano il comunismo, ma questo semplicemente dimostra che gli uomini sono contraddittori. Un massone “rispettabile” è una contraddizione in termini. E perché gli uomini sono contraddittori? Perché non sanno cosa stanno facendo. Possono credere a cose opposte senza rendersi conto che sono inconciliabili. Pensano che tutto coincida. Non è così, ma loro pensano che lo sia e quindi ci credono. Ecco perché ci sono molti cattolici americanisti che si scontrano con la società, e la società si scontra con loro. Come ad esempio l’associazione John Birch, composta da uomini onorevoli sotto molti aspetti e che amano il proprio Paese. Ma quando pensano che il Cattolicesimo debba adattarsi alla loro idea di patriottismo, piuttosto che la loro idea di patriottismo adattarsi al vero Cattolicesimo, allora sbagliano. E purtroppo, il loro Cattolicesimo è asservito al loro patriottismo e non viceversa. E questo è mortale. Non si può fare. Nostro Signore non entra nella combinazione di nessun altro. Non è così che opera. Dai paragrafi 24 al 29, il verdetto del Papa sulla massoneria. «È somma stoltezza ed empietà temeraria», è la ripaganizzazione della società. Il mondo sta tornando pagano sotto ai nostri occhi. Sapete, in Messico stanno tornando a glorificare i sacrifici umani: via Hernan Cortes, via i conquistadores, via la cultura spagnola, via il Cattolicesimo, si torna alla religione nativa. Nel Dakota del Sud, il Vescovo Chaput [ora Arcivescovo] incoraggia gli indiani a portare la loro cultura nella Chiesa Cattolica. E questo è incoraggiato da Roma, perché Roma è piena di massoni. Massoni sotto un papa fuorviato. Il papa è gravemente fuorviato.

Ricordo che una volta, nel 1976 o 1977, chiesi all’Arcivescovo Lefebvre se pensava che papa Paolo VI fosse un massone. Stavo camminando lungo un bellissimo ruscello svizzero e ricordo di avergli fatto quella domanda. Mi rispose che non era necessario che lo fosse. Disse: «Non credo che Paolo VI sia un massone, e non credo che abbia bisogno di esserlo. Che lo sia o no, non credo che lo sia, e che lo sia o no, non ha bisogno di esserlo, perché in ogni caso è pieno di idee massoniche, ed è tutto ciò di cui i massoni hanno bisogno». In realtà, per loro è meglio che il Papa non sia un massone, purché sia permeato dalle idee massoniche, perché se fosse un massone, in primo luogo, un giorno potrebbero saltar fuori dei documenti che lo provano, e questa sarebbe una brutta notizia per i cattivi, perché sono figli delle tenebre e non vogliono che si scopra chi sono veramente. In secondo luogo, se il Papa stesso sapesse di essere un massone registrato, non potrebbe agire con quella dolcezza e innocenza che è così attraente per i Cattolici. Non potrebbe dare una sincera dimostrazione di buona volontà in pubblico. Quindi non credo che Giovanni Paolo II o Paolo VI siano massoni. Non credo. Potrei sbagliarmi. Chi di noi sa quanto possono essere perversi gli esseri umani? Nessuno di noi lo sa, solo Dio sa quanto possono essere perversi gli esseri umani. Ma in ogni caso, l’Arcivescovo ha risposto in modo corretto. Non è fondamentalmente una questione di persone, e la questione se questi uomini siano effettivamente massoni o agenti infiltrati della CIA o del KGB, è una questione secondaria. In ogni caso abbiamo le loro parole e i loro atti pubblici che dimostrano che il pensiero di Paolo VI e Giovanni Paolo II è completamente fuori strada. Poveri uomini. Voglio dire, poveri uomini è un modo caritatevole per dirlo. Sono davvero da compatire perché subiranno un giudizio terribile. Potranno salvare le loro anime, ma cavolo, avranno sicuramente un posticino caldo in Purgatorio dove pagare: Dio è il loro giudice e non noi, e sicuramente avranno un Purgatorio molto duro se sfuggiranno all’Inferno a causa di tutto il male che è stato fatto alla Chiesa sotto la loro guida e di cui avrebbero dovuto avere consapevolezza. E poiché Dio non può abbandonare la Sua Chiesa Cattolica, inevitabilmente fornisce anche a questi papi grazie sufficienti affinché si rendano conto di ciò che stanno facendo. Ma se non fanno ciò che dovrebbero fare, allora stanno rifiutando quelle grazie. Pertanto, sono da biasimare. Dire che sono ignoranti o sciocchi non è una scusa. È una colpa molto grave. Ma loro sono ciechi. Lo sono davvero. Papa Giovanni Paolo II è davvero cieco. La massoneria ha una grande responsabilità in questo declino della società, che è il declino della Cristianità. Il fine della Chiesa era quello di onorare di Gesù Cristo come Re di tutta la società e del mondo. Ma Dio, dopo aver offerto il proprio Figlio ed essersi mostrato come sovrano dell’universo, ha permesso che, da quel momento in poi, la malvagità degli uomini, potesse sostituire Dio con l’uomo e “trasformare” (se mai fosse possibile) l’uomo in Dio. Dunque il fine ultimo della massoneria è la deificazione dell’uomo: sarete come dei. La massoneria promette di trasformare gli uomini in divinità, proprio come il Diavolo promise di trasformare Adamo ed Eva in divinità: «quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio». «Sarete come dei se seguirete la nostra via massonica». E così gli uomini ci credono. In verità, la massoneria ha illuso i governanti e ingannato il popolo mettendoli contro il Cristianesimo, mentre in realtà la pace e la concordia dipendono dalla Chiesa Cattolica e dal rifiuto della massoneria. Perché la pace dipende dalla Chiesa Cattolica? Perché il principale ostacolo alla pace è il peccato che è un’offesa contro Dio. E Dio ha stabilito che c’è un solo e unico modo per vincere il peccato, ed è attraverso i Suoi Sacramenti e il Suo sacramento della confessione e penitenza che riceviamo mediante la Sua Chiesa. E il vero Dio, come voi ed io sappiamo, ha una sola Chiesa che ha fondato a partire dalla Sua unica Incarnazione. Questo è il vero Dio e la vera Chiesa. Il resto sono bugie. Quindi, come si può avere la pace tra gli uomini escludendo il vero Dio e la vera Chiesa? Se la pace fosse semplicemente una questione di spostare mattoni o acqua o qualcosa di materiale, allora si potrebbe avere la pace anche senza la Chiesa Cattolica. Ma poiché la pace dipende dal cuore degli uomini che è contaminato dal peccato, allora per stabilire la pace dovete affrontare il peccato. E c’è solo un modo per affrontare il peccato, ed è la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo. Pertanto, l’unico modo per stabilire la pace nel mondo è la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo. Ecco perché soltanto la Chiesa Cattolica può dare la pace. E quando il povero Santo Padre va in giro dicendo: «riformiamo le Nazioni Unite, facciamo aderire tutti alle Nazioni Unite e questo ci darà la pace nel mondo», è fuori di testa. Solo la Chiesa Cattolica può dare la pace al mondo perché Nostro Signore Gesù Cristo è il Principe della Pace. E non è il Segretario Generale delle Nazioni Unite il principe della pace. Questi è solo lo strumento dei sostenitori del governo unico mondiale e dei massoni, perché le Nazioni Unite sono un’organizzazione completamente massonica.

Conclusione: il rimedio. Dal paragrafo 30 al 33. Il primo è il rimedio all’interno della Chiesa, il secondo è il rimedio tra i laici. «Tutti i decreti che i Romani Pontefici nostri predecessori promulgarono per ostacolare i propositi e i tentativi della setta massonica, tutti i provvedimenti che essi sancirono per allontanare o richiamare i fedeli da siffatte associazioni, tutti e singolarmente noi li ratifichiamo e li confermiamo con la nostra autorità Apostolica». I vescovi sono in prima linea: se i vescovi si raddrizzeranno e faranno il loro dovere, allora la Chiesa si raddrizzerà. E se la Chiesa Cattolica si raddrizzerà, solo allora anche l’umanità si raddrizzerà. I vescovi Cattolici sono il vero cuore del problema. Vescovi! «Restituire ai massoni la loro faccia, strappate loro la maschera», mostratela per quello che è, non lasciate che gli idioti e i media fingano che sia davvero un’organizzazione di brava gente. «Nessuno si lasci ingannare da una simulata onestà: a certuni può sembrare che i massoni nulla chiedano che sia apertamente contrario alla santità della religione o dei costumi; ma siccome lo scopo e la natura della setta sono totalmente nel vizio e nell’inganno, non può esser lecito aggregarsi ad essa o giovarle in qualsiasi modo». Purtroppo, con l’entrata in vigore del nuovo Codice di diritto canonico, ora ai Cattolici è quasi permesso essere massoni. E ciò è delinquenziale e folle. Non sanno quello che stanno facendo. Pertanto «è necessario, con insistenti discorsi ed esortazioni, trascinare la moltitudine al diligente apprendimento dei precetti della religione e, a tal fine raccomandiamo caldamente che con scritti e discorsi opportuni siano esposti i principi fondamentali della santissima dottrina in cui si raccoglie la filosofia cristiana. Questo impegno è rivolto a risanare le menti degli uomini con l’istruzione e a premunirle contro le numerose forme di errori e i vari allettamenti dei vizi, soprattutto in questa sfrenata libertà di scrivere e inesauribile avidità d’imparare». Poi Leone XIII ha altre tre idee pratiche. «È necessario propagare e proteggere con cura il Terzo Ordine dei Francescani di cui recentemente, con prudenza, mitigammo la regola. Come infatti è stato stabilito dal suo autore, questa è la sua ragione d’essere: chiamare gli uomini alla imitazione di Gesù Cristo, all’amore per la Chiesa, alla pratica di tutte le virtù Cristiane. Perciò può essere molto adatto ad eliminare il contagio di inique associazioni. Si rinnovi pertanto e cresca di giorno in giorno questo santo sodalizio, da cui ci si possono aspettare molti frutti e soprattutto il più prezioso, quello cioè che gli animi siano condotti a libertà, alla fraternità, alla uguaglianza di fronte alla legge: non quali i Massoni assurdamente concepiscono, ma quali Gesù Cristo donò al genere umano e Francesco seguì. Ci riferiamo alla libertà dei figli di Dio, per cui rifiutiamo di servire sia a Satana, sia alle passioni, iniqui tiranni; alla fraternità, la cui origine risalga a Dio, creatore e padre comune di tutti; alla uguaglianza che, fondata sulla giustizia e sulla carità, non elimini le differenze tra gli uomini, ma dalla varietà della vita, dei doveri, delle culture derivi quel mirabile consenso e quasi un concento che per natura tende al profitto e alla dignità dei cittadini». Inoltre, «esiste una istituzione, saggiamente fondata dai nostri antenati e poi abbandonata con l’andar del tempo, la quale può servire anche oggi come forma e modello a qualcosa di simile. Ci riferiamo ai Collegi, o Corporazioni, di mestieri, atti a tutelare insieme gli interessi e i costumi, sotto la guida della religione. Se i nostri antenati, per uso ed esperienza protratti nel tempo, avvertirono l’utilità di quelle associazioni, forse a maggior ragione dovrebbe avvertirla l’età nostra, poiché esse hanno la singolare opportunità di fiaccare le forze delle sette. Coloro che soffrono per mancanza di lavoro e di salario, oltre ad essere, per la loro condizione, degnissimi più di tutti di carità e di assistenza, sono pericolosamente esposti alle lusinghe di chi usa la frode e l’inganno. Perciò occorre aiutarli con la maggiore generosità possibile e invitarli in associazioni oneste, in modo che non si lascino trascinare in quelle disoneste». Ed infine, «per conseguire più facilmente il nostro intento, raccomandiamo caldamente alla Fede e alla vigilanza vostra la gioventù, speranza dell’umano consorzio. Dedicate la massima parte delle vostre cure alla sua educazione e non dovete mai credere che il vostro impegno sia stato tanto grande da non richiederne uno maggiore per tenere lontana l’adolescenza da quelle scuole e da quei maestri da cui si teme che possa emanare l’alito pestifero delle sette».

Letter from Broadstairs. November 2025.

Nova et vetera-November 2025

The minions of the Antichrist – the vision of Saint John

[taken from the Pere Emmanuel’s work ‘The Drama of the

end times,’ 1885]

I/ Sacred Scripture, which contains many details regarding the Man of Sin, makes known a mysterious agent of seduction which will dominate the world. According to Saint Gregory the Great this agent is a sort of teaching body dedicated to propagating everywhere the perverse doctrines of the Revolution.

The Antichrist will have his own generals and officers, and will command a huge army. But more than this he will have in his service false prophets, disciples of the devil, teachers of lies. As the personal enemy of Our Blessed Lord he will ape the Divine Saviour by surrounding himself with numerous ‘apostles.’

II/ In chapter 13 of the Apocalypse Saint John describes a very similar vision to that of the prophet Daniel. Emerging from from the ocean he sees a monster comprising  all the characteristics of the four beasts as seen by the prophet.

This monster-the Beast-represents the Antichrist’s empire formed of all the corruptions of humanity. It represents the Antichrist himself who is a the centre of of this violent cohort of disparate elements Whilst considering this creature, St John saw one of its seven heads to be mortally wounded and then healed to the amazement of the whole world. Commentators see here one of the Antichrist’s prodigies whereby he himself, or one of his principle lieutenants, is seriously injured and apparently dead but then, by diabolical cunning, suddenly restored to life, creating a general delirium via the gullible media.

Then, continues St John, men will adore the dragon-the devil-which gave such power to the Beast. So it is that the devil will be adored publicly together with the Antichrist, and then the persecution against the Church will follow for a period of 42 months, three-and-a-half years.

“And he opened his mouth in blasphemy against God, to blaspheme His name, and His tabernacle, and them that dwell in heaven. And it was given to him to make war with the saints, and to overcome them; and power was given to him over all kindreds, and tongues and nations. And all that dwell upon earth shall worship him, whose names are not written in the book of life of the Lamb slain from the foundation of the world.  If any man have an ear, let him hear. He that leadeth into captivity shall go into captivity; he that killeth with the sword must be killed with the sword. Here is the patience and faith of the saints… (Apoc. 13, 3-10)

This is how the Apostle describes the terrible persecution. And to all the dire threats will be joined every seduction, by means of which a delirious fanaticism will cast the entire world at the feet of the Beast. But all the assaults of hell will fail before the patience and the faith of the saints.

III/ St John, in verses 11-18 of the same chapter, then depicts the great agent of seduction who will bring the spirit of men to the worship of the Beast. Saint Gregory, as we have already seen, interprets this mysterious passage in regard to the Antichrist and his entourage of false preachers and false apostles. These ‘doctors of lies’ will be a bit like modern savants but endowed with seemingly magical powers.

They will appear to be like the Lamb of God and will ape the evangelical maxims of peace, of harmony, of liberty, of human fraternity, by means of which they will propagate the most shameless atheism.

Their audience will be composed of all the reprobate; their tactics will consist in proclaiming that mankind, in the ages of Faith, was plunged into darkness; and they will proclaim the coming of the Antichrist as the dawn of a new age.

These seductive proclamations will be hold spell-bound the masses with their  false prodigies and mystical powers, even giving the gift of speech to the images of the Antichrist wherever they are set up.

More than this, they will force men, under pain of death, to adore these speaking images, and they will oblige them to wear on their right hand or on their foreheads, the sign of the Beast.  Whoever does not have this mark will be unable to buy or sell, being an outlaw guilty of a capital offence.

Already we see the precursors of this tyranny, and of the Antichrist, in those authorities which impose a godless education. The Revolution wants to have its own teaching body, officially invested to de-Christianise the youth, so as to imprint on the minds of all the mark of the “God-State.”  Obligatory secular education has no other goal and thus prepares the coming of the Antichrist.

One might hope that the public mind be too Christian to accept such a torment, hence all the efforts to bring men to a state of stupor.

But there is consolation in the knowledge that all these things will show forth the patience and the faith of the saints in accordance with the mysterious designs of God.

[To be continued]

A Tribute to Bishop Williamson

By John McAuley

Bishop Richard Williamson, who died on 29th January 2025, Feast of St Francis de Sales, was one of the four priests whom Archbishop Marcel Lefebvre consecrated as bishops in 1988.  His earthly life started and ended in England, but his work and vocation took him to a number of other countries.  The journey from his birth in North London to his death in Kent, 85 years later, is extraordinary and fascinating.

Richard Nelson Williamson was born in Hampstead, North London, on 8th March 1940, the second son of John Williamson and his wife, Helen (née Nelson).  John Williamson, from Nottinghamshire in the English Midlands, was a senior employee of Marks & Spencer, the famous retail chain.  Helen Nelson, who devoted herself to home and family after her marriage, was the only child of Harry Nelson, a successful American businessman, and his wife, Olive.

The early years of Richard Williamson’s life, even if disrupted a bit by the Second World War (most notably by a temporary move to Leicestershire), were spent in a tranquil middle-class home.  John and Helen Williamson got on well with each other, so life in their house was orderly and peaceful. The family had a strong sense of custom, civility and decency, but religion was more or less absent.  The wedding of John and Helen Williamson, in 1936, had been a purely civil ceremony. John Williamson did not attend any place of worship on Sunday mornings, but was instead to be found on the golf course.

As a young child, Richard was sent to a private preparatory school, Downsend, in Leatherhead, Surrey, just south of London.  Reflecting many years later, the bishop spoke well of Downsend and of the good grounding it gave to its pupils in subjects such as Mathematics, French and Latin.  Eventually,  with adolescence dawning, it was time to move to a senior school.  In those days, for pupils at schools like Downsend, the normal choice – and indeed the one taken by John Williamson for his son – would be a leading ‘public school’ (non-British readers may be surprised to learn that in England this term in fact means a very exclusive private school!).  The bright young Richard won a scholarship to Winchester College, arguably the most intellectually brilliant school in the entire country.

Richard’s life so far reads like that of a typical Englishman of his class and generation.  Had things continued thus, he would probably have had a successful career in business or the professions, and enjoyed a comfortable, and irreligious, life somewhere in the south of England. It is at Winchester that we see the first signs of that questioning and that bloody-mindedness that were to lead him off the bourgeois conveyor belt and, ultimately, to the Catholic priesthood.  Richard quickly noticed a difference between his own social milieu, prosperous but only middle class, and that of most other Wykehamists, who came from the highest reaches of English society.  This class distinction made him feel a bit uncomfortable for most of his time at the school.  Another, and more important, source of discontent to Richard was the religion at Winchester.  At first, he accepted the Anglicanism of the school, and received Anglican ‘confirmation’, but he soon became an atheist and, indeed, was once reprimanded for his behaviour in the school chapel.

Even if his years at Winchester were not too happy, Richard Williamson did well enough there to be admitted to Cambridge University (Clare College).  Here too, he was not at ease. He started out as a student of modern languages, before switching to law for a year and then, finally, to English literature. He duly graduated from Cambridge in 1961.

Where now for this well-educated young man?  He was cultured and good at writing.  It is not too surprising, therefore, that he then spent two years as an art and music critic for a Welsh newspaper.  Very discouraged by the experience of being forced to re-write an article in which he had expressed his honest opinion, he soon left journalism.

After his short-lived career as a journalist, Richard now started doing what he was to do for most of his adult life : teaching. Downsend, his former prep school, needed a teacher for the final term of the 1962-63 academic year.  He duly filled the temporary gap at that school in Leatherhead. At the suggestion of a friend, he then spent two years teaching in Ghana, a recently-independent former British colony. On returning from Africa, he took up an appointment at St. Paul’s in London, a  prestigious schools for boys.  Williamson soon noticed that the St. Pauls of the 1960’s was quite different from the Winchester of the 1950’s; the classical education that had long been the unquestioned norm in English public schools was now being abandoned.  Even the parents at St. Paul’s, despite being from the ‘upper end’ of London and suburbia, were generally not supportive of Williamson’s efforts to give their sons a real education. 

It was while he was at St Paul’s that Richard Williamson began to explore Catholicism. He started reading about his future religion, and visited several priests. For the moment, however, he remained an atheist. During his fifth and final year at St. Paul’s he made a serious study of the Summa Theologica. To the disappointment of both masters and pupils, he left St. Paul’s in 1970.  He then spent several months on his own in a cottage in the Scottish Highlands, reading and praying (including fifteen decades of the Rosary daily).

A trick played on him by an Irish priest finally brought Williamson into the Catholic Church.  The former teacher agreed to attend the reception into the Church of an erstwhile pupil. The officiating priest, Fr. John Flanagan, asked the then Mr. Williamson if he thought that his one-time student was doing the right thing in becoming a Catholic.  After some hesitation, Williamson replied that he thought that the young convert was indeed doing the right thing. The priest then invited Williamson to return in three weeks in order to be received into the Catholic Church himself.  Williamson looked in vain for a reason to refuse this invitation, but within a very few minutes he realised that the game was up. He agreed to become a Catholic. Richard Williamson’s reception took place on 23rd January 1971, with his parents both in attendance (but neither of them ever became a Catholic).

The new convert then set off on a Catholic tour of Europe, but not before Fr. Flanagan had suggested to him that he might become a priest (not an idea that the dirigé greeted with any enthusiasm). He visited a number of Marian shrines (including Rue du Bac, Lourdes, Garabandal, San Damiano, Heroldsbach and Fatima, not all these apparitions enjoying the Church’s approval). He would later talk of his disappointment that, back in England, priests to whom he spoke showed little interest in the shrines he had visited. He also visited the cave in Manresa to which St. Ignatius of Loyola had retreated during his own conversion.  In Rome, Williamson noticed a depressing faithlessness in the clergy. Throughout these travels, the study of the Summa Theologica continued. During this year-long visit to the continent, the traveller met some interesting people, including the renowned British journalist, Malcolm Muggeridge, whom Williamson knew already, and the Catholic novelist, Graham Greene and … Archbishop Lefebvre, during a short visit to Ecône. This first introduction to the founder of the Society of St. Pius X seems to have been rather brief. Perhaps the most important encounter he had while on the continent was with Mama Rosa of San Damiano, who advised him, when he told her he was unsure of what to do with his life, to visit his spiritual director, Fr. Flanagan.

Upon returning to England in the spring of 1972, Richard Williamson did indeed go to see Fr. Flanagan.  On the advice of his director, he went to teach – briefly – in a nearby school.  He also began to pursue the question of a vocation to the priesthood. An attempt to sign up for the secular clergy of the new diocese of Arundel & Brighton (in which Fr. Flanagan served) failed, the candidate being too Catholic for the Conciliar selectors.  A short time as a postulant at the Brompton Oratory ended in the rejection of this would-be Oratorian, perhaps because of an ‘impertinent’ question (‘Why don’t we study St. Augustine?’) asked in a scripture class.

Fr. Flanagan was a conservative priest, undoubtedly orthodox in his doctrine. But he agreed to say the Novus Ordo Missae, and he had no part in the emerging Traditionalist movement. Indeed, on one occasion Fr. Flanagan refused to meet Archbishop Lefebvre.  But he was aware that Richard Williamson, theologically too ‘right wing’ for even the Brompton Oratory (which has long had a reputation as one of the most conservative churches in London), would probably only survive at a certain newly-founded seminary in Switzerland. Fr. Flanagan recognised the reality of his client’s situation, and told him that the place for him was Ecône.

In late 1972, Richard Williamson arrived at the International Seminary of St. Pius X.  He first did a thirty-day Ignatian retreat, given by Fr. Ludovic-Marie Barrielle. The retreat over, he decided to remain at Ecône to study for the priesthood. Williamson was happy at Ecône.  The restless searching for something, which had perhaps begun in his far-from-happy days at Winchester, was satisfied.

Archbishop Lefebvre showed great confidence in the young Englishman. On two occasions, he was selected to be the face of the seminary when French television crews visited. And he was also the first seminarian whom His Grace sent to be grilled, in 1974, by two investigators sent from Rome.

The education that Williamson had already received meant that he was accelerated through the seminary, and so he was a priest within four years of entering Ecône.  On 29th June 1976, he was one of about a dozen men to be ordained to the Sacred Priesthood by Archbishop Lefebvre. For these ordinations, the Conciliar authorities purported to suspend the Archbishop a divinis.

Following his ordination, Fr. Williamson was sent to work in the formation of priests for the Society of St. Pius X in Germany. A year later, he was called back to teach at Ecône. He was to remain there until 1983.

Fr. Williamson’s next appointment was as vice-rector of the Society’s seminary in the United States of
America, the St. Thomas Aquinas Seminary, based in those days at Ridgefield (Connecticut). Several
months after arriving in America, a dispute within the Society of St Pius X, of which there have been a
number over the years, was the occasion for Fr. Williamson’s appointment as the new rector of this
seminary. Following a disagreement with the Society about several matters (among them the use of the
John XXIII liturgy and the recognition of Conciliar marriage annulments), four SSPX priests of the
Northeast (U.S.A.) district were expelled, and were soon joined by a further five. Fr. Williamson was
asked to fill important voids left by these departures. He replaced Fr. Donald Sanborn as seminary
rector and, for a short while, Fr. . Clarence Kelly as district superior.

As a seminary professor, both in Europe and in America, Fr. Williamson was perhaps best known for his courses in Thomistic philosophy, as well as for The Acts of the Magisterium – lessons devoted to the anti-liberal encyclicals, from Gregory XVI to Pius XII.  Thomism and the pontifical condemnation of liberalism were, without question, two of the great passions of his life—passions which he strove to impart to the younger generation. In later years, he also taught the pre-conciliar papal doctrine to the groups of laity.

On arriving in Ridgefield, Fr. Williamson started what was to become a significant part of his life’s work: his letters from the rector, much later to evolve into Eleison Comments.  The earliest of these letters were little more than newsletters, keeping benefactors informed of the events following the exodus of ‘the nine’, and appealing for funds.  After a few months, these missives (printed on paper, and sent by post) started to include some commentary on goings on in the Church and the wider world.  The letters from Fr. Williamson continued for the 20 years that he served as rector.

With Archbishop Lefebvre, born in 1905, now quite an old man, and with there being no realistic prospect of any other living bishop coming to the aid of Catholics wishing to keep the Faith, the question of episcopal consecrations by His Grace started to arise.  In normal times, it would be a very grave offence indeed for a bishop to consecrate another bishop without having the necessary authority from the pope.  Some priests of the Society were implacably opposed to such an act by their founder, and indeed a number would eventually leave him over this matter. Others were open to the idea, and still others positively wanted to see an episcopal consecration.  In autumn 1987, Fr. Williamson wrote that he hoped that any episcopal consecration would be with John Paul II’s approval, but he was clearly not alarmed by the prospect of an ‘unapproved’ consecration. 

A subject of conversation among Traditionalists at this time was that of who would be consecrated bishops.  Fr. Williamson was considered the most likely of any English-speaking candidates; indeed, he later confirmed that he would have been the Archbishop’s choice had only one bishop been consecrated (‘He wanted a bloody-minded Brit!’).

Negotiations between the Society of St. Pius X and the Rome of John-Paul II went on for most of the 1987-1988 academic year. In May 1988, the Archbishop even signed the heads of an agreement, something about which he felt very uncomfortable almost immediately afterwards. In June, His Grace announced that he would, on the last day of that month, consecrate four bishops even without John-Paul II’s approval.  As expected, Fr. Williamson was among the four. The other new bishops were Fr. Bernard Tissier de Mallerais, Fr. Alfonso de Galarreta, and Fr. Bernard Fellay. A crowd of thousands, including Helen Williamson, was present at Ecône for the historic ceremony. John Williamson had died the year before, but Bishop Williamson said that his father would have attended had he been able. The Vatican announced that the consecrating bishops (that is to say, Archbishop Lefebvre and Bishop de Castro Mayer) and the four ordinands had been automatically excommunicated.  Neither Bishop Williamson, nor any of the other five bishops, took any notice of this decree.  A chapter of the Society of St. Pius X took place very soon after the episcopal consecrations, from which Bishop Williamson emerged as the Second Assistant to the Superior General. Bishop Williamson’s term as Second Assistant, which expired in 1994, was the only time that he served on the governing council of the Society of St. Pius X.

For Bishop Williamson, the other major event of 1988 was the move of the seminary from Ridgefield (Connecticut) to Winona (Minnesota).  The Winona seminary building, a former Dominican noviciate, built in the 1950’s, was bigger than the Ridgefield premises and had much more land with it; the extensive grounds enabled the bishop to give the seminarians a more ‘outdoor’ formation.   Noticing the lack of culture, something he believed essential if supernatural grace is truly to take hold of a soul, in his seminarians, this very cultured Englishman instituted a preliminary year of humanities for the seminarians in order to fill – if only partially – the gaps in their knowledge of things such as music, literature and history.

As well as running the North American seminary of the Society of St. Pius X, the bishop was now travelling vast distances to administer confirmation to souls around the world.  He once joked that if you are a bishop of the SSPX, your cathedral is a Boeing 747!

Back at the seminary, the monthly letters continued to be written.  Not all of these enjoyed the universal approval of their readers.  A letter in which the bishop criticised the film The Sound of Music, and a series of missives in which he made the case against women wearing trousers, lost His Lordship some friends.

The 1990’s were fast running their course. In 1994, Bishop Fellay was elected Superior General of the Society of St Pius X. All appeared to be well in the Society of St. Pius X. The careful historian of the Society will note, however, that this was the era of the GREC (Group for Reconciliation between Catholics) talks, which gave much encouragement to those priests in the Society hoping to reach a canonical agreement with the Conciliar Church.  Speaking after his own expulsion from the Society a long time afterwards, the bishop said that those looking for a deal with Newchurch started to get to work once Archbishop Lefebvre had died (in 1991). 

In August 2000, the Society organised an impressive pilgrimage to Rome.  Dozens and dozens of priests and religious, and countless hundreds of laity, prayed and processed around the Eternal City for several days. At the conclusion of the pilgrimage, the four SSPX bishops were invited to lunch by Cardinal Castrillon Hoyos, the Prefect of the Congregation for the Clergy. Bishop Williamson attended the magnificent repast, doubtless aware that food and drink can be effective weapons in politics.  Talks between the Society and NewRome soon got under way.  Some of the dangers of an agreement between SSPX and the Conciliar Church were set out in a letter from the rector of Winona. The 2001 talks ended in stalemate, but further talks would follow later.

An early sign of Bishop Williamson’s difficult relationship with the leadership of SSPX had come in 1999 when the then Superior General, Bishop Fellay, asked him to leave Winona to become District Superior of the Philippines. Bishop Williamson refused.  Four years later he did agree to step down from the rectorship at Winona, and to become rector of the Society’s seminary at La Reja, Argentina. In due course, he came to see this move to Latin America as a means to diminish his influence in the Society.  In 2006, the bishop’s lack of enthusiasm for the re-election (at that year’s General Chapter) of Bishop Fellay as Superior General was easy to discern.

In July 2007, four years after his last letter from the rector’s study at Winona, Bishop Williamson delighted many Traditionalists, and doubtless exasperated a few others, when he launched his weekly Eleison Comments. These letters, shorter than the letters from Winona and Ridgefield, and weekly rather than monthly, were sent by e-mail to souls scattered around the world. They did not double up as newsletters for the seminary, or any institution, and they covered a vast range of subjects – reflecting the bishop’s many areas of interest and expertise. One week the letter might be about music, and the next week it might be about Zionism!  Religion, and the crisis in the Catholic Church, also received ample coverage.

Bishop Williamson was happy in Argentina and might have stayed there for a good many more years, but things started to unravel for him late in 2008.  His Lordship was at the SSPX seminary at Zaitzkofen in Germany for an ordination. He was interviewed by Swedish television during his stay there. Towards the end of the interview, the journalist asked him if he thought that the conventional historical narrative of the persecution of Jews during the Second World War was ‘lies, lies, lies’.  The bishop looked taken aback by the question, but he decided to state his opinion that the number of Jews who died in Nazi concentration camps was no more than about 300, 000 – way short of six million – and that none of them died in gas chambers.  He said that the historical evidence was hugely against the widely held version of these events. The recording of the interview was, as it were, put away in a cupboard … but not for long.

On 21st January 2009, a Vatican decree was signed whereby the putative excommunications of 1988 were lifted.  The desirability and validity of this decree (a decree that SSPX had requested) need not detain us here. Almost on the same day, the interview with Swedish television was published. A worldwide explosion (an explosion of what, the writer wouldn’t like to say) erupted. ‘Had Benedict XVI not known’, screamed the media, ‘that one of the SSPX bishops was a holocaust denier’.  The coverage in the press, on television and on the Internet was on a scale that had probably never been seen for any SSPX-related matter.  The leadership of the Society distanced itself from Bishop Williamson. The following month, SSPX confirmed that he had been deprived of the rectorship of La Reja. Soon afterwards, His Lordship was expelled from Argentina by that country’s government. He flew to London, where several policemen were waiting for him.  Were the boys in blue about to arrest the homecoming bishop? No! In fact, nocturnal telephone calls between the then British District Superior of SSPX, Fr. Paul Morgan, and the police had resulted in their presence at Heathrow Airport to protect Bishop Williamson!

The next four years were spent at the SSPX house in Wimbledon, Southwest London. The bishop enjoyed the company and hospitality of the Society’s clergy at St. George’s House, but was undoubtedly frustrated by the lack of any defined role for him.  Relations with Bishop Fellay and the leadership of the Society did not improve.  The Society appeared to be rushing headlong to an agreement with NewRome, and the bishop became an increasingly vocal opponent of any such sellout. He gave talks and conferences, many of them on SSPX premises, in which he raged against the betrayal of Archbishop Lefebvre’s legacy.  Meanwhile, court cases in Germany – arising from the bishop’s interview with Swedish television in 2008 – would run, on and off, for several years.

In 2012 things came to a head between the bishop and the leadership of SSPX.  He was not permitted to attend the SSPX chapter at Ecône, and he was asked to shut down Eleison Comments. In response to a request to submit to the leadership of the Society, he called for the resignation of its Superior General. In October, the Society declared that Bishop Williamson was no longer a member. He replied to this declaration with a well-crafted letter to Bishop Fellay.

For several weeks following his expulsion from SSPX, Bishop Williamson stayed on at St. George’s House. In December 2012, forty years after he had arrived at Ecône, he left Wimbledon.  The Society did not provide him with anywhere to live, so he took up temporary residence at the home of a layman just outside London. In the spring of 2014, following some substantial gifts from supporters, he bought a decent-sized house in Broadstairs, Kent.  Here he had space for a dignified chapel, an office, and room to receive visitors. Another priest (a talented cook, leading the bishop to remark that he was now eating too well!) also went to live in the house.

In 2018, His Lordship was the subject of a biography, The Voice of the Trumpet, written by his friend Dr. David Allen White, who had already written biographies of Archbishop Lefebvre (The Horn of the Unicorn) and Bishop de Castro Mayer (The Mouth of the Lion). Dr. White had first got to know the bishop when attending a series of talks given by him.  During a conversation between Dr. White and Bishop Williamson, it became apparent that Dr. White had a vast culture which endeared him to the well-read and musical Wykehamist.  Dr. White was later asked by the bishop to give conferences on literature to the seminarians at Winona, and – eventually – to a group of laity at Broadstairs. These two erudite men remained in touch until the time of the bishop’s death. Sadly, Dr. White died on 11th February 2025.

The bishop was in his mid-seventies when he arrived in Kent. But the final years of his life were not spent in idle seaside retirement.  Eleison Comments continued until just days before his death. There were souls, both locally and elsewhere in England, who sought his ministry. And, of course, around the world there were people needing Confirmation, and seminaries and religious communities (made up of people either expelled from, or having quit of their own volition, the SSPX milieu) requiring ordination.  Although His Lordship refused to found any formal structure, he ministered across the globe to ‘pockets of resistance’.  He consecrated six bishops between 2015 and 2022, these being – in order of date of consecration – Fr. Jean-Michel Faure, Dom Thomas Aquinas, O.S.B., Fr. Gerardo Zendejas, Fr. Giacomo Ballini, Fr. Michal Stobnicki and Fr. Paul Morgan.

On Friday 24th January 2025, Bishop Williamson suffered a sudden brain haemorrhage. He was admitted to hospital, where he died five days later, fortified by the rites of Holy Church.  Requiescat in pace.

For our Italian readers

Vescovo Williamson – parte decima – l’influenza della Massoneria –

lezioni presso il Seminario San Tommaso d’Aquino – 1996

A rivelare la storia credo fosse un pittore danese che lavorava a Buckingham Palace. Venne a conoscenza dei fatti e poco prima di morire li raccontò a suo figlio. Credo sia così che è venuto fuori. E poi il figlio raccontò la storia ad un romanziere che lo mise per iscritto in un libro. Questo è il potere immenso dei massoni. Uno dei loro slogan è che amano essere ovunque e non essere riconosciuti da nessuna parte. Amano infiltrarsi e influenzare la situazione senza essere riconoscibili. Preferiscono di gran lunga rimanere nell’ombra. Sono figli delle tenebre e amano rimanere nell’oscurità. Mentre i Cattolici, ovviamente, sono figli della luce. Quindi, cari Cattolici, il grande vantaggio del Cattolicesimo è che non dovete nascondervi. E scommetto che a volte i massoni ci invidiano, ma sono figli delle tenebre. Anche l’ultimo romanzo di Malachi Martin [1921 – 1999, ex gesuita, segretario del Cardinal Bea, chiese la dispensa dai voti] è molto interessante, si intitola Windswept House (La casa spazzata dal vento): un romanzo sul Vaticano. Ed è molto interessante. Inizia con un rito di intronizzazione di Satana celebrato indirettamente in una loggia all’interno del Vaticano nel 1963: i cardinali riuniti erano in collegamento televisivo con un luogo della Carolina dove venne praticato l’orribile rito sacrilego, sanguinario e omicida. Così, in sincronia, mentre gli orrori venivano compiuti in America, l’atmosfera e una sorta di estensione di essi venivano ricreate all’interno di Roma, e Satana veniva intronizzato. Che sia vero o no, non lo so. Ma so che Malachi Martin dice che è vero. E in questo romanzo spiega la sua teoria per cui la paralisi della Chiesa Cattolica prodotta dal Concilio Vaticano II (1962-1965) sia stata originata dall’intronizzazione di Satana da parte dei massoni. E finché qualche Papa riappropriandosi dell’autorità che gli spetta, non caccerà via Satana, esso rimarrà all’interno del Vaticano e continuerà a dettare legge. Un gran numero di esponenti di spicco della Chiesa sono al servizio di Satana attraverso la massoneria, e se vi chiedete come sia possibile che un esponente della Chiesa Cattolica entri nella massoneria, anche in questo caso il romanzo è molto interessante. Se questi ecclesiastici vogliono diventare massoni, è perché vogliono saltare sul carro dei vincitori. Perché se si adotta una visione antiquata del Cattolicesimo, come stiamo facendo noi, studiando queste encicliche, oggi, umanamente parlando, non si può che perdere. Certamente Malachi Martin è stato intelligente a pubblicarlo come romanzo riducendo di molto la possibilità di essere sgozzato. Se avesse detto: «questa è la verità, io la conosco ed ecco i documenti», il libro sarebbe stato ritirato dal mercato e lui sarebbe stato sgozzato. Mentre se dici queste cose senza provarle, i massoni dicono: «oh! É solo finzione. Malachi… Conosciamo tutti Malachi. Aumenta la confusione senza certificare la verità». In realtà ai massoni non importa. E anche se Malachi fosse andato troppo oltre, avrebbero detto: «ma chi è costui?». Quello che Malachi dice è che gli ecclesiastici sentono che il mondo moderno sta sfuggendo alla Chiesa e che il futuro non appartiene alla buona vecchia Chiesa. E per questo credono debbano unirsi a ciò che non possono sconfiggere, al processo storico, in altre parole, saltiamo sullo slittino e scivoliamo giù con tutti gli altri. Ed essi si illudono che questo processo porterà a un mondo nuovo, luminoso e coraggioso, dove un “cattolico” non deve più rimanere fedele ai dogmi e alle dottrine antiquate e rigide. La chiesa deve quindi mettere a disposizione del nuovo mondo la sua saggezza e le sue antiche competenze millenarie e unirsi a questo processo massonico piuttosto che resistergli. Malachi Martin conosce cose molto interessanti, molte delle quali sono riportate in questo libro. E la massoneria gioca un ruolo molto importante nel libro, ed ha una parte molto importante sul nuovo orientamento della Chiesa. Credo sia stato Bernard Hanson a chiedergli: «cosa sai della morte di Giovanni Paolo I?». Lui ha risposto: «non voglio nemmeno discutere dell’argomento perché non voglio farmi sparare alle ginocchia». Forse sta giocando una partita molto intelligente per rivelare quanta più verità possibile senza farsi tagliare la gola. Chi lo sa? Quando è uscita questa lista di cento ecclesiastici, sono successe due cose. Per prima cosa, mi è stato detto che, in breve tempo, la persona che l’ha rivelata [Mino Pecorelli, 1928-1979] è stata uccisa. Due, poco dopo i massoni hanno pubblicato un altro elenco che include molti nomi del primo elenco, più alcuni nomi di ecclesiastici che tutti sanno non essere massoni, in modo da confondere le acque, e screditare le informazioni veritiere. Hanno così tante tecniche per confondere la verità. Nella nostra epoca le bugie hanno il sopravvento. La CIA mente deliberatamente e abilmente. Hanno tecniche per mentire e non hanno scrupoli. Lo stesso vale per il KGB e i Servizi britannici. Ma molte più persone rispetto a vent’anni fa si sono rese conto che siamo governati da criminali. E questo vale per tutto il mondo. Beh, molte persone credono ancora a molte bugie e si divertono con le bugie. La gente è corrotta e gode nell’avere un presidente scaltro e corrotto. Non si può dare la colpa solo ai politici. È colpa della gente. Il futuro, in realtà, è, umanamente parlando, oscuro, oscuro, oscuro. Non c’è speranza, i massoni hanno vinto e i cattivi hanno il controllo.

Nell’introduzione alla enciclica, Leone XIII scrive: «il genere umano, dopo che “per l’invidia di Lucifero” si ribellò sventuratamente a Dio creatore e largitore dei doni soprannaturali, si divise come in due campi diversi e nemici tra loro; l’uno dei quali combatte senza posa per il trionfo della verità e del bene, l’altro per il trionfo del male e dell’errore. Il primo è il regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo […]. Il secondo è il regno di Satana» e dell’idolatria. E quando si rifiuta Dio e si inizia ad adorare gli idoli, Dio, secondo l’espressione di San Paolo, abbandona gli uomini alle loro concupiscenze, «poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore» (Rm 1, 24-25). La sodomia è una punizione dell’idolatria. È perché le persone infrangono il primo comandamento che cadono in grave e innaturale violazione del sesto comandamento. E San Paolo lo dice tre volte nell’ultima parte del primo capitolo della Lettera ai Romani: è l’idolatria che porta all’uranismo. Dunque, c’è un chiaro, netto e frontale scontro tra Gesù Cristo da una parte e Satana dall’altra, che è la molla principale della storia. E tutti questi poveretti che cercano di spiegare la storia come qualcosa di diverso da Satana contro Cristo e Cristo contro Satana, stanno più o meno facendo perdere tempo ai loro lettori. Oggi, i servitori di Satana sono guidati più che mai dalla massoneria alla luce del sole. In una crisi del genere, il Papa deve elaborare un piano di “guerra” per difendere il regno di Cristo. «Diede il primo avviso del pericolo Clemente XII (Cost. In eminenti, 24 Aprile 1738); e la Costituzione di lui fu confermata e rinnovata da Benedetto XIV (Cost. Providas, 18 maggio 1751). Ne seguì le orme Pio VII (Cost. Ecclesiam a Jesu Christo, 13 Settembre 1821); poi Leone XII con l’Apostolica Costituzione Quo graviora (23 Marzo 1825), abbracciando in questo punto gli atti e i decreti de’ suoi antecessori, li ratificò e suggellò con irrevocabile sanzione. Nel senso medesimo parlarono Pio VIII (Encicl. Traditi, 31 Maggio 1829), Gregorio XVI (Encicl. Mirari, 15 Agosto 1832) e più volte Pio IX (Encicl. Qui pluribus, 9 Novembre 1846. Alloc. Multiplices inter, 25 Settembre 1865, ecc.)». Tutti loro, uno dopo l’altro, condannarono e scomunicarono la massoneria. In molti paesi, i leader politici e persino alcuni massoni ammettevano che le denunce erano giustificate. Purtroppo la massoneria avanzò rapidamente e ha dimostrato la veridicità di tutti gli avvertimenti dei Papi. Il cuore dell’Humanum Genus è tra i paragrafi 12 e 18, dove sono esposti i principi e le idee dei massoni. «Ora poi, ad esempio dei nostri predecessori, ci siam risoluti di prender direttamente di mira la stessa società massonica nel complesso delle sue dottrine, dei suoi disegni, delle sue tendenze, delle sue opere, affinché, meglio conosciutane la malefica natura, ne sia schivato più cautamente il contagio». La segretezza con i giuramenti terribili che vincolano i suoi membri sono la caratteristica principale dell’organizzazione massonica: chi mai dovesse tradire viene esposto impiccato con la mano nella tasca destra e un mattone nella tasca sinistra, con la gola tagliata da un orecchio all’altro, ecc., insomma, ogni sorta di scempiaggine. «Imperocché la legge del segreto vi domina e molte sono le cose, che per inviolabile statuto debbonsi gelosamente tener celate, non solo agli estranei, ma ai più dei loro adepti: come, ad esempio, gli ultimi e veri loro intendimenti; i capi supremi e più influenti; certe conventicole più intime e segrete; le risoluzioni prese, e il modo ed i mezzi da eseguirle. A questo mira quel divario di diritti, cariche, offici tra’ soci; quella gerarchica distinzione di classi e di gradi, e la rigorosa disciplina che li governa». Questo segno distintivo del male, la segretezza dei figli delle tenebre che operano nelle tenebre, è confermato dagli scopi malvagi e dai frutti malvagi della massoneria, che sono principalmente il rovesciamento del Cristianesimo. Questo è il fondamento della massoneria: è progettata per rovesciare il Cristianesimo. E poiché Cristianesimo significa Chiesa Cattolica, allora l’obiettivo primario della massoneria, che i semplici o poveri massoni ne siano consapevoli o meno, è il rovesciamento della Chiesa Cattolica e l’introduzione di un nuovo ordine mondiale che sostituisca completamente l’ordine mondiale Cattolico. E negli ultimi 700 anni è così che è andata. In altre parole, dato che gli ultimi 700 anni sono stati coerenti e che la massoneria è apparsa solo negli ultimi 300 anni, allora si può affermare che c’era qualcosa che ha preceduto la massoneria prima che essa facesse la sua comparsa. Sì, c’era. Esistono “fedeli” costanti nemici di Nostro Signore Gesù Cristo, fin dal momento in cui fu crocifisso. E quei nemici sono quelli che stanno dietro alla massoneria, al comunismo, al capitalismo e a ogni altro movimento anticattolico che vi venga in mente. Sì. Il sigillo di Lutero è una croce su un letto di tre rose. È tutto collegato. La massoneria è semplicemente la versione moderna dello stesso vecchio odio verso il Cattolicesimo, l’odio organizzato verso il Cattolicesimo. Ecco cos’è. È vero che possano esserci delle eccezioni, «può ben essere ve ne abbia non pochi, che, sebbene colpevoli per essersi impigliati in congreghe di questa sorta, tuttavia non piglino parte direttamente alle male opere di esse, e ne ignorino altresì lo scopo finale» (paragrafo 11), tuttavia, la malvagità totale rimane il carattere essenziale della massoneria. Il Papa è ben consapevole che non tutti i massoni sono criminali, che tra loro ci sono anche degli stupidi idioti. Ed è anche ben consapevole che non tutte le organizzazioni massoniche come il rotary e i lions sono ugualmente criminali, come la stessa massoneria, ma il carattere generale e fondamentale dell’intera faccenda è la distruzione della Chiesa Cattolica. Arriviamo quindi alla parte più interessante dell’enciclica. Questa è la sala macchine, ancora una volta, dove si trovano i princìpi. Le idee e i princìpi sono la sala macchine. Non è una questione di amore, amore, amore. Non è nemmeno una questione di odio, odio, odio. Il punto non è la questione se siano bravi o cattivi. Il punto è quali sono le loro idee, perché se hai delle buone idee, sarai una persona generosa, e se hai delle idee pessime, finirai per essere una persona cattiva. Sono le idee che determinano se sarai una persona buona o cattiva. Nel paragrafo 12 troviamo il fondamento del male della massoneria, ed è molto interessante. E poi abbiamo l’escalation di quel fondamento.

L’errore fondamentale della massoneria è il naturalismo: «distruggere da capo a fondo tutto l’ordine religioso e sociale, qual fu creato dal Cristianesimo, e pigliando fondamenti e nome dal naturalismo, rifarlo a loro senno di pianta». L’errore fondamentale non è andare in giro in carrozza ad uccidere povere prostitute. Non è avere logge sataniche e rituali all’interno del Vaticano. Questo non è il cuore e l’anima della perversità della massoneria. Il cuore e l’anima della massoneria è il naturalismo. In altre parole, la negazione di qualsiasi verità o autorità soprannaturale, cioè Cattolica. Essi non credono in alcuna verità e autorità soprannaturale. È la “Natura” che governa: questo è lo slogan della massoneria. E questo è Hollywood e la New Age. Se dalla teoria vogliamo passare ad un’applicazione pratica, pensate a Hollywood. Ogni volta che Hollywood cerca di fare qualcosa di soprannaturale, fallisce miseramente. Non ha la minima idea del soprannaturale. Invece, i film di Hollywood sguazzano bene nel torbido naturalismo: c’è solo questa vita, non c’è nessun Dio. Non esiste una vera Chiesa, tranne una varietà di chiese che fanno sentire più o meno bene persone diverse in modi diversi la Domenica mattina. Questo è tutto ciò che è la “religione”. Ed è tutta una farsa. Non c’è verità, è solo uno scontro di opinioni. Ed è solo amore, amore, amore. Tutto ciò che rimane è il sesso, e anche quello sta perdendo significato. Ma questo è il protestantesimo. E la massoneria discende direttamente anche dal protestantesimo. Il legame tra massoneria e protestantesimo è diretto. Così come quello tra comunismo e massoneria. Queste sono in successione le tre fasi principali del grande attacco al Cattolicesimo: protestantesimo, massoneria e comunismo.  Il principio del naturalismo è che esiste solo la “Natura”. La “Natura” è tutto ciò che c’è. Ma ciò che è davvero interessante è dal 13 al 18: notate come questo principio si accumula, come si intensifica. Si comincia ignorando la Chiesa, o trascurandola, si passa poi a danneggiarla fino a demolirla cercando di cancellare quell’istinto verso Dio che è innato nella natura umana. La conclusione finale, che Leone XIII non espone in modo approfondito, è che si dissolve la verità naturale, e questo è il risultato finale. Poiché tutta la Verità è un blocco, accade come una cucitura: se si scioglie un punto e poi si continua a tirare, tutti gli altri punti si scioglieranno. Per mantenere intatta tutta la Verità devi fare tutti e venti i punti e fissare bene il ventesimo punto, solo così tutta la cucitura reggerà. Ma se lasci andare una sola verità, tutte le altre andranno perse. La dottrina Cattolica è un blocco, e basta un solo errore, una sola verità che si trascura, per dissolverla. E così si inizia con il semplice disprezzo della Chiesa Cattolica, come fanno gli inglesi che hanno la loro Chiesa anglicana. Ma se si scioglie quel nodo, tutto il resto si scioglierà. E l’anglicanesimo ha portato alla massoneria in Inghilterra. È lì che è nata la massoneria. La massoneria cerca di separare lo Stato dalla Chiesa Cattolica. Questo è il primo passo: la separazione tra Chiesa e Stato, al fine di ridurre l’influenza della Chiesa. In secondo luogo, la Chiesa viene poi attaccata in modo positivo nel suo insegnamento, nei suoi diritti, nel suo clero, nei suoi possedimenti e nei suoi ordini. In particolare la massoneria mira a distruggere il Papato e tutto ciò che il Papato ha stabilito per la Chiesa. Per rovinare il Cattolicesimo la massoneria promuove l’indifferenza religiosa, in altre parole, non importa a quale religione si appartenga, perché tutte le religioni sono ugualmente prive di valore. Questo è esattamente ciò che pensa la maggior parte delle persone oggi. È così difficile parlarne. La gente, la persona media per strada, pensa che non importa a quale religione si appartenga, perché esiste solo per farti sentire bene. Se il protestantesimo ti fa sentire bene, va bene. Se l’islamismo ti fa sentire bene, va bene lo stesso. Se il Cattolicesimo ti fa sentire bene, va bene. E se ti piace la Tradizione, va bene, purché non condanni tutti gli altri tipi di religione. Questa è la massoneria: è indifferenza religiosa. E allo scopo di rendere l’uomo incapace dell’atto di Fede e di conoscere il contenuto della Fede, la massoneria adultera e infanga le grandi verità religiose che sono accessibili alla ragione naturale di tutti gli uomini, vale a dire l’esistenza di Dio e l’immortalità dell’anima. Qualsiasi essere umano che pensi correttamente con la propria ragione di cui è dotato per natura, potrebbe arrivare a queste due basilari verità, che poi gli consentirebbero di raggiungere l’oggetto della Verità stessa. Ma la massoneria, minando le basi, fa crollare tutto l’edificio, e all’uomo non restano, come verità, che la fotosintesi clorofilliana o, peggio, la teoria di Darwin. Tutto è iniziato con l’indebolimento della Chiesa e la separazione dalla Chiesa Cattolica, e il punto di arrivo è l’oscuramento totale dell’oggetto della Verità. Ed è ciò di cui oggi la mente delle persone è affetta: le persone non hanno più la capacità di credere all’oggetto della Verità. Oggi le parole non hanno più un significato reale che consenta l’uomo di aderire alla realtà e alla verità della realtà: potremmo anche dire che due più due fa cinque, e dire che due più due fa quattro. Non farebbe alcuna differenza. Possono essere considerate entrambe vere, l’una o l’altra. Infatti, affermare che due più due fa cinque sarebbe più creativo, più originale, più fresco, rispetto a dire che due più due fa quattro. E dire che due più due fa cinque e anche quattro, oggi, è considerata la “verità completa”, onnicomprensiva [inclusiva]. Mentre affermare che due più due fa (solo) quattro sarebbe limitante e coercitivo. La “libertà” oggi, rimanendo nella metafora, è dare a due più due la “libertà” di essere uguale a cinque, o quindici, o sei milioni. Voglio dire, quella è ciò che oggi viene considerata “libertà”.

Letter from Broadstairs, October 2025.

            LETTER FROM BROADSTAIRS

        Nova et Vetera October 2025

The Empire of the Antichrist

(Taken from the Pere Emmanuel Andre’s ‘Drama of the End Times’ 1885.)

I. One night the Prophet Daniel had a vision in which he saw four monstrous beasts, representing four empires, the last of which had ten horns with another smaller horn growing in their midst. It was explained to him that they represented ten kings, with the final one being a king who would come to dominate the whole world with an unheard of power.

“He will vomit blasphemies against God, he will crush beneath his feet the saints of the Most High; he will think he could change the set times and the laws…” (Dan. 7)

II. This king is interpreted by all as meaning the Antichrist. The beast upon which he will rise up is the Revolution, that is to say the body of impiety, obedient to an occult driving force, which rebels against God. The Revolution is satanic and bestial, animated by a hellish spirit and given over to all the instincts of corrupt nature. It forges despotic laws so as to crush human freedom, and it seeks to take over kings and governments which will have to submit themselves to it.

The Antichrist, says Daniel, appearing as a small horn, will come from obscure beginnings, not from a royal family, but rather a ‘Mahdi,’ who will gradually rise up by the force of his impostures, in league with the devil.

This new king will be a false prophet, seducing more by the power of his words than by the power of arms and political trickery.  All eyes will be upon this impostor whose feats will be lauded the complacent press. His popularity will overshadow other apostate sovereigns, in this revolutionary empire, and after a gigantesque struggle the Antichrist will defeat his rivals.

At this moment all the people, made fanatical by virtue of his prodigies and victories, will acclaim him as the saviour of humanity, marking the beginning of a terrible crisis for the Church of God against whose saints war will be waged.

III. It is probable that during this first period which could last many years, the man of sin will assume an affectation of hypocritical moderation.

Being Jewish he will present himself to the Jews as the long-awaited messiah and the restorer of the Law of Moses. He will endeavour to apply to himself the mysterious prophecies of Isaiah and Ezekiel, and, according to several Church Fathers, will also rebuild the Temple of Jerusalem. The Jews in turn, dazzled by his false miracles and display, will place at his service high finance, the press and the world-wide Masonic lodges.

It is very conceivable that the Antichrist will initially curry favour with all the false religions out of respect for religious liberty, itself one of the lies  and maxims of the revolutionary beast. He will say to the Buddhists that he is a Buddha, to the Muslims that  Mohamed is a great prophet, or even that he himself is a new Mohamed. He might go so far, as Herod did, that he would want to adore Christ Jesus! Woe to those Christians who accept without indignation that  the adorable Saviour be placed on the same level as Buddha or Mohamed in whichever pantheon of false Gods.

All these schemings will  win over the world to the enemy of Our Lord, and once in control he will show himself as the most awful tyrant  mankind has ever known.

IV. Saint Paul,  says that the man of sin, the son of perdition, ‘will exalt himself above all that is called God or that is worshipped, even to sitting  in the temple of God as  being God Himself.’ (II Thess. 2,4).

Thus once the Antichrist will have enslaved the world with his lieutenants everywhere he will employ the means of highly centralised authority to proclaim the abolition of all religions, imposing by force every inhabitant of the earth to adore him alone as the only deity, and this under the threat of the most dire torments. This monster of impiety and pride, the exact opposite of He who is meek and humble of heart, will have himself adored by terrified and seduced mankind having chosen this master in preference to Our Lord.

The seat of this false worship will be the Temple of Jerusalem  but Saint John the Apostle tells us that the image of the monster will be everywhere present so as to be adored by men. (Apoc. 13,24)

Even though every religion will be supressed and abolished the world’s fury will be directed against  Our Lord and His Church. Holy Mass will only be celebrated in caves and hidden places whilst the profaned churches will have the image of the monster raised on the altars of the true God, fulfilling ‘the abomination of desolation, as announced by the Scriptures.

However, after three and a half years, again according to the vision of Daniel, the Hand of God will be felt and those days of supreme anguish will be abridged.

                                                                                                (to be continued)

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Vescovo Williamson – parte nona – l’influenza della Massoneria –

lezioni presso il Seminario San Tommaso d’Aquino – 1996

Ora l’Enciclica sulla Massoneria del 1884, Humanum Genus, di Papa Leone XIII (1810-1903). Siamo ben dentro l’Età Vittoriana (1837-1901), il XIX secolo procede a ritmo serrato. Gli anni ‘30 dell’Ottocento furono un decennio piuttosto Cattolico. In Inghilterra ci fu il movimentodiOxford (1833-1841) che portò alla conversione dei religiosi J. H. Newman (1801-1890, cardinale, Santo e dottore della Chiesa) e F. W. Faber (1814-1863), e in Francia ci furono altri famosi Cattolici. C’era stata una reazione contro la Rivoluzione e una forte ripresa Cattolica a metà del 1800. Ad esempio, ci fu un grande sforzo missionario in tutto il mondo ad opera dei missionari irlandesi e in particolare dei francesi, specialmente in Africa. Fu in quel periodo che negli Stati Uniti furono costruite molte di quelle chiese in pietra, soprattutto a partire dalla fine degli anni Ottanta del XIX secolo. Ma al contempo la massoneria era molto attiva, così che si ebbe questo enorme tira e molla tra Cattolicesimo e massoneria. I massoni sono potenti… La massoneria iniziò ad operare nella sua forma moderna nel 1717 a Londra, questo è certo, e dall’Inghilterra si è diffusa nel Vecchio Continente, rapidamente in Francia con il grande oriente, e poi ha attraversato l’Atlantico fino agli Stati Uniti dove la massoneria è diventata molto potente. Ce ne sono di vari tipi, non ne so molto, ad esempio c’è il rito scozzese e il rito di York che combattono l’uno contro l’altro, ma fondamentalmente combattono il Cattolicesimo molto più di quanto si combattano l’uno contro l’altro, e lo fanno in modo diabolico. In altre parole, sono società segrete, sono figli delle tenebre. Lavorano nell’oscurità e non sapremmo nulla di loro se non fosse che, ogni tanto, qualcuno si converte e poi spiffera tutto e racconta tutto quello che succede. Qui, negli Stati Uniti, molte persone pensano che la massoneria sia innocente, che non ci sia alcun problema reale perché molti di loro sono brave persone che fanno parte degli shriners (filantropi) e lavorano negli ospedali. I massoni hanno una grande vetrina in cui mostrano il loro lato migliore, e tutto sembra solo filantropico e così via… Naturalmente la massoneria può essere divisa in una maggioranza di ingenui e una minoranza di malfattori. Voglio dire, la maggior parte dei membri sono persone perbene che non sanno bene cosa succede e ne fanno parte solo per motivi di lavoro. Infatti, se vuoi fare carriera nel mondo degli affari, è uno strumento molto potente: ti permette di stringere contatti, ottenere accordi, offerte e così via. Quindi molte persone vi aderiscono semplicemente per motivi di lavoro, senza sapere davvero di cosa si tratti. E la massoneria è abbastanza intelligente da presentarsi come una sorta di organizzazione benefica, così che molte persone pensano davvero che sia solo un’associazione di brave persone. Ma la Chiesa Cattolica ha saputo fin dall’inizio che essa è satanica e ha espresso la sua prima condanna nel 1738, in altre parole, circa 20 anni dopo la nascita ufficiale della massoneria in Inghilterra. Papa Clemente XII (1652-1740), il vecchio e scontroso scapolo di Roma l’aveva già condannata. E dal 1738 in poi, a intervalli regolari, la Chiesa Cattolica l’ha condannata e ha cercato di dire ai Cattolici: «guardate, non credeteci, è criminale. È assolutamente criminale anche se si presenta come dolce e gentile. Non fatevi ingannare». Al paragrafo 31 Leone XIII dice: «la prima cosa da farsi si è togliere alla setta massonica le mentite sembianze, e renderle le sue proprie, ammaestrando con la voce, ed eziandio con Lettere Pastorali, i popoli, quali siano di tali società gli artifici per blandire ed allettare; quali la perversità delle dottrine e la disonestà delle opere». E «nessuno si lasci illudere alla simulata onestà». «Cercano destramente sotterfugi, pigliando sembianze accademiche e scientifiche: hanno sempre in bocca lo zelo della civiltà, l’amore della povera plebe, essere unico intento loro migliorare le condizioni del popolo, e i beni del civile consorzio accomunare il più ch’è possibile a molti. Le quali intenzioni, quando fossero vere, non sono che una parte dei loro disegni». La massoneria è il centro la regina di tutte le società segrete. Essa ha avuto vari precursori come il Rotary, i Lions, gli Elks e varie altre. In altre parole, per attirare i Cattolici nell’orbita della massoneria, dato che i Cattolici sapevano che il parroco diceva loro che la massoneria era condannata, beh, i massoni hanno semplicemente creato operazioni fittizie e sussidiarie che non erano condannate. Dopo di che la Chiesa Cattolica, mi sembra negli anni ’20 del XX secolo, ha emesso un avvertimento sul Rotary in particolare. Come forse sapete, la massoneria è presente nella polizia e nell’esercito: se volete fare carriera nell’esercito o in qualsiasi altro campo, dovete essere massoni. Il generale D. MacArthur (1880-1964) entrò nella massoneria poco prima della Seconda Guerra Mondiale probabilmente perché gli fu detto che se non lo avesse fatto non avrebbe ottenuto alcun comando. Il loro potere è cresciuto al punto che oggi non si nascondono più, o meglio, stanno diventando più visibili. Ma essendo figli delle tenebre non permetteranno mai alla gente di sapere chi sono veramente, ovvero al servizio di Satana. Questo lo sa la Chiesa Cattolica, ma un sacco di poveri e stupidi idioti non lo sa, e i massoni amano creare questo mondo di idioti, tipo Forrest Gump, così che tutti siano dolci, gentili e sentimentali, tutti sono sommersi dal sentimentalismo e possono essere eterodiretti a loro piacimento. I Cattolici dovrebbero saperlo e questa enciclica dovrebbe essere insegnata costantemente e continuamente, in modo che i Cattolici siano allertati. Ma nella chiesa moderna la massoneria è condannata? Ni. La risposta è la tipica confusione della chiesa moderna che sta cercando di stare con tutti. Sta cercando di essere gentile con i massoni e allo stesso tempo di essere in linea con la vecchia Chiesa che condanna la massoneria. Quindi abbiamo questa situazione in cui il nuovo Codice di diritto canonico (1983) non la condanna, ma allo stesso tempo il cardinale J. A. Ratzinger (1927-2022) aveva pubblicato una dichiarazione che accompagnava il nuovo Codice in cui diceva che rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche. Insomma, chi lo sa? È il caos, perché ovviamente la chiesa moderna non condanna più nessuno, il che è la grande idea massonica. Tutti sono gentili, simpatici e accettabili, tranne quelli che rifiutano il loro sistema. Ovvero i Cattolici. Quindi, sapete, qualsiasi errore va “bene”, va “benissimo”, ma non la Verità. Questa è la massoneria. E loro sono i grandi creatori del mondo di oggi. Leggete i paragrafi dal 19 al 23. Distruggono tutte le fondamenta della moralità, del dogma e della Verità «negando il peccato originale ed esagerando la bontà naturale»: questo è Forrest Gump, questa è Hollywood. Tutti sono dolci, tutti sono gentili, tutto quello che devi fare è essere un po’ più gentile e poi tutti diventeranno gentili. È la massoneria, è Hollywood. Promuovono abilmente la licenziosità. Ora c’è una totale assenza di controlli, leggi o Comandamenti. A motivo della secolarizzazione del matrimonio, Papa Gregorio XVI (1765-1846) condannò l’attacco al matrimonio. Anche Leone XIII ha difeso il matrimonio Cattolico che i massoni hanno laicizzato smettendo di considerarlo un sacramento. Lo hanno trasformato in «un contratto puramente laico» e, così facendo, hanno dissolto e distrutto la famiglia. Laicizzando l’istruzione, tutto diventerà scuola pubblica. Demoralizzano i giovani. Come forse sapete, ora agli insegnanti è vietato persino menzionare il nome di Dio nelle scuole pubbliche. E non solo gli insegnanti non possono nominare Dio, ma qualcuno mi ha detto, credo fosse a Cincinnati, che nemmeno i bidelli delle scuole pubbliche possono nominare Dio. Questa è la laicizzazione dell’istruzione. I massoni stanno distruggendo la moralità dei giovani. Potete riconoscere che questo è esattamente ciò che sta accadendo oggi. In politica promuovono la “libertà”, la “uguaglianza”, la “fraternità”, il libertarismo, l’egualitarismo, il democratismo e lo Stato senza Dio. Lo Stato non avrà nulla a che fare con Dio. E con tutte queste cose i massoni stanno preparando il terreno per la distruzione totale dei ranghi e della proprietà, in altre parole, il comunismo. Vi ho detto che la massoneria porta direttamente al comunismo, perché entrambi si basano sulla lotta contro Dio ed entrambi sono figli del protestantesimo che è stato l’inizio della grande lotta moderna contro il vero Dio e la Sua vera Chiesa.

Dunque, l’enciclica, siamo nel 1884. Se, come desiderano i naturalisti e i massoni, si eliminano il dogma, la verità Cattolica e l’esistenza di Dio, non ci sarà alcuna conoscenza di ciò che costituisce giustizia e ingiustizia, il loro fondamento. «E la sola “morale” che ammettono i frammassoni, e che vorrebbero educatrice unica della gioventù, è quella che chiamano civile e indipendente, ossia che prescinde affatto da ogni idea religiosa. Ma quanto sia povera, incerta, e ad ogni soffio di passione variabile cotesta “morale”, lo dimostrano i dolorosi frutti che già in parte appariscono. Imperocché ovunque essa ha cominciato a dominare liberamente, dato lo sfratto alla educazione Cristiana, la probità e integrità dei costumi scade rapidamente, orrende e mostruose opinioni levan la testa, e l’audacia dei delitti va crescendo in modo spaventoso». Cosa direbbe oggi? Voglio dire, ora agli scolari viene insegnato, in modo positivo, che la sodomia è solo uno stile di vita alternativo. E ai bambini viene ora insegnato che la sodomia e la sessualità naturale sono assolutamente sullo stesso piano. Questo è ciò che viene loro insegnato ora. Stanno promuovendo la sodomia come uno stile di vita preferibile. «Il che si lamenta e deplora da tutti; e spesse volte, sforzati dalla verità, non pochi di quegli stessi l’attestano, che pur tutt’altro vorrebbero». Questo è il nostro mondo moderno. «Oltre a ciò, per essere l’umana natura infetta dalla colpa di origine, e perciò più proclive al vizio che alla virtù, non è possibile vivere onestamente senza mortificare le passioni e sottomettere alla ragione gli appetiti. In questa pugna è bene spesso necessario disprezzare i beni creati e sottoporsi a molestie e sacrifici grandissimi, al fine di serbar sempre alla ragione vincitrice il suo impero. Ma i naturalisti e i massoni, ripudiando ogni divina Rivelazione, negano il peccato originale e stimano non esser punto affievolito né inclinato al male il libero arbitrio». Questa è Hollywood. Il peccato originale non esiste. Tutti sono fondamentalmente buoni, basta dargli una possibilità, essere un po’ più gentili con loro, e tutti diventeranno buoni. È una sciocchezza, ma è quello che tutti oggi pensano in modo sdolcinato e insulso. «Esagerando le forze e l’eccellenza della natura, e collocando in lei il principio e la norma unica della giustizia, non sanno pur concepire che, a frenarne i moti e moderarne gli appetiti, ci vogliono sforzi continui e somma costanza. E questa è la ragione, per cui vediamo offerte pubblicamente alle passioni tante attrattive: giornali e periodici senza freno e senza pudore, rappresentazioni teatrali oltre ogni dire disoneste; arti coltivate secondo i principi di uno sfacciato “verismo”. Con raffinate invenzioni è promosso il molle e delicato vivere; insomma cercate avidamente tutte le lusinghe capaci di sedurre e addormentare la virtù. Cose altamente riprovevoli, ma pur coerenti ai principi di coloro che tolgono all’uomo la speranza dei beni Celesti, e tutta la felicità fanno consistere nelle cose caduche avvilendola sino alla terra». Ancora una volta, questo è Hollywood. Ci sono film hollywoodiani in cui tutto è bello e dolce e Dio non viene nemmeno menzionato. Non c’è assolutamente alcuna idea di una vita dopo la morte, di un giudizio, del Paradiso o dell’Inferno. «Ed a conferma di ciò che abbiamo detto, può servire un fatto più strano a dirsi che a credersi. Imperocché gli uomini scaltri ed accorti non trovando anime più docilmente servili di quelle già dome e fiaccate dalla tirannide delle passioni, vi fu nella setta massonica chi disse aperto e propose, doversi con ogni arte ed accorgimento tirare le moltitudini a satollarsi di licenza: così le si avrebbero poi docile strumento ad ogni più audace disegno». È Hollywood e la TV via cavo [e internet] che saturano il popolo di vizi, perché una volta che il popolo è immerso nel peccato mortale, i massoni e i nemici di Dio possono condurlo dove vogliono. Abbattere la moralità, è una vecchia ricetta. Forse ricorderete che nell’Antico Testamento [Libro dei Numeri, 22-24] c’era un re pagano, Re Balak (XIII-XII sec. a.C.) che, dovendo combattere contro gli Israeliti, aveva ingaggiato il profeta locale Balaam per lanciare un incantesimo sui propri nemici. Balaam si alzò e stava per dire: «io maledico tutto questo». Aveva gli Israeliti davanti a sé nella pianura e stava per dire: «maledico tutti voi, schiere d’Israele», ma ciò che uscì dalla sua bocca fu: «benedetti siete tutti voi, schiere d’Israele». Quindi cercò di maledirli e ne uscì una benedizione. Allora Balak si rese conto che non era molto utile. Quindi, quando Balaam non era più in modalità profetica, Balak gli disse: «senti, cosa facciamo con questi tizi? Stanno attraversando il mio territorio e ci uccideranno tutti». Allora Balaam rifletté per un momento e disse: «ho trovato, corrompi la loro morale. Manda le tue donne dissolute tra loro perché se si allontanino dal loro Dio, li sconfiggerai facilmente». Questo è un consiglio diabolicamente valido per gli scopi del re Balak, ed è quello che fece, e in parte funzionò. Il Signore Dio si adirò con gli Israeliti perché peccarono con quelle donne straniere, e se avessero continuato a cantare con loro, sarebbe stata la fine di Israele. E i comunisti, come è ben noto, promuovono il vizio, promuovono la musica rock, promuovono la pornografia per corrompere la morale dell’Occidente. Perché una volta che la morale occidentale sarà completamente marcia, sarà la fine dell’Occidente, della resistenza occidentale. E dopo il comunismo, l’obiettivo finale sarà la schiavitù sotto l’anticristo. Il comunismo è in realtà solo una tappa intermedia lungo la discesa. Il comunismo è una chela del granchio, ma il capitalismo è l’altra chela del granchio, e sia il comunismo che il capitalismo corrompono. Quindi, che siate vittime della corruzione di sinistra o di destra, il punto è corrompervi e allontanarvi dal Cattolicesimo. La domanda è: chi è il granchio che gestisce il comunismo e il capitalismo, e poi chiude o apre le chele per farvi passare dall’uno all’altro, come una pallina da ping-pong, da una chela all’altra? La Russia, ovviamente, è appena passata dal cosiddetto comunismo al cosiddetto capitalismo, ma è esattamente la stessa corruzione. Nei paesi dell’Est la corruzione è aumentata molto di più dopo la caduta della cortina di ferro rispetto a prima, quando la cortina di ferro era ancora in piedi. Ma la Cina è ancora lì. La Cina è ancora comunista, sì, ma se i poteri forti che gestiscono le pinze pensassero che il comunismo sta ancora mantenendo i cinesi troppo morali, troppo severi, troppo contrari al divorzio e così via, allora i poteri forti abbandonerebbero il comunismo in Cina e introdurrebbero il capitalismo. In realtà, voglio dire, c’è già molto capitalismo anche in Cina che è un mix di capitalismo e comunismo. È molto importante rendersi conto che lo stesso potere manipola sia il capitalismo che il comunismo. Anche se il comunismo è più ovviamente e apertamente anticattolico del capitalismo, tuttavia sono due chele dello stesso granchio. Ci sono molte prove di questo. Ci sono tantissime prove a sostegno di ciò. Ad esempio, durante la Seconda Guerra Mondiale c’era una comunista americana che riceveva istruzioni da Mosca. Quando fu dichiarata la guerra e le comunicazioni con Mosca furono interrotte, lei andò dal suo superiore e disse: “beh, ora cosa devo fare? Non riuscirò a mettermi in contatto con Mosca”. Le fu detto di contattare tal dei tali sulla 44esima strada o qualcosa del genere a New York City e che avrebbero svolto lo stesso compito. Non c’è alcun dubbio. Ci sono molti libri interessanti sull’argomento. Basta grattare la superficie per rendersi conto che sono due chele dello stesso granchio. L’opposizione tra capitalismo e comunismo è un’opposizione fittizia, proprio come quella tra R. J. Dole (1923-2021) e B. Clinton (1946-). È lì solo per far credere agli ingenui che hanno una scelta. Ma la vera scelta era tra Dole, Clinton e P. J. Buchanan (1938). Ma, purtroppo, anche Buchanan crede nel sistema e probabilmente rimarrà lì a sperare che un giorno possa ottenere la nomina repubblicana. Impossibile, mai. Perché non è un uomo del sistema. Ma anche se crede nel sistema, anche se apparentemente continuerà a onorare e rispettare il sistema, il sistema sa che lui non è uno di quelli. E quindi non c’è alcuna possibilità che ottenga la nomina. I repubblicani preferirebbero nominare un imbranato come Dole piuttosto che qualcuno con un po’ di carattere che possa ottenere dei voti come Buchanan. Ma i repubblicani non lo vogliono, fanno parte del sistema. E la grande debolezza di Buchanan è che anche lui crede nel sistema. Il governatore G. C. Wallace (1919-1998) disse anni fa, che tra repubblicani e democratici non c’è alcuna differenza. È una citazione famosa ed è assolutamente vera. In Inghilterra, tra socialisti e conservatori, è la stessa cosa. Il vero scontro è sempre tra il Cattolicesimo e il capitalismo, o il Cattolicesimo e la massoneria, o il Cattolicesimo e il comunismo. Questo è il vero nemico di tutte queste persone. E qualsiasi scontro che creano tra di loro è semplicemente uno scontro fittizio per distogliere l’attenzione della gente dal vero nemico, che per tutti loro è il Cattolicesimo. Quindi diamo un’occhiata a questo.

C’è un’introduzione, dai paragrafi 1 a 8, e poi il male della massoneria. Poi, brevemente, dai paragrafi 30 a 36, il rimedio e una conclusione, che è: preghiamo Dio di unire i nostri sforzi per respingere questo pericolo schiacciante. Era il 1884, e allora era un pericolo schiacciante. Oggi la massoneria è saldamente radicata all’interno della Chiesa. Sapete che ci sono quattro logge all’interno del Vaticano? I massoni si insinuano nel clero, o è il clero che si unisce ai massoni? Beh, la massoneria si insinua nel clero convincendolo ad unirsi alla massoneria. Ed è per questo che almeno 10 o 15 anni fa, non ricordo bene, fu pubblicata una famosa lista di massoni di alto rango all’interno della Chiesa, più di 100. E quando succedono cose del genere, quando qualcuno spiffera tutto sulla massoneria, innanzitutto chiunque spifferi tutto verrà trovato con la gola tagliata, e forse accanto a lui ci saranno tre penny disposti a forma di triangolo, come negli omicidi di Jack lo Squartatore. Quelli furono veri è propri omicidi massonici, compiuti da un massone, uno dei medici massoni della Regina Vittoria (1819-1901). Le quattro donne di dubbia reputazione furono uccise nell’East End di Londra perché stavano cercando di ricattare Buckingham Palace, perché sapevano del nipote, Albero Vittorio (1864-1892), l’erede al trono, il Duca di Clarence e Avondale, primo figlio del Principe di Galles, che aveva celebrato un matrimonio segreto con una ragazza nell’East End. Ora, se esci da Buckingham Palace a tarda notte e vai a divertirti nell’East End, beh, è una cosa da uomini, ma se celebri anche una cerimonia di matrimonio con una ragazza, beh, la cosa è abbastanza grave. Sai, non dovresti farlo perché potrebbe essere necessario farla fuori. E infatti, le altre ragazze che la conoscevano e sapevano cosa era successo hanno cercato di ricattare la Corona britannica. Quindi i massoni che controllavano la famiglia reale, decisero di dare una lezione a tutti, proprio come l’uccisione di Kennedy (1917-1963) in pubblico. Il medico della regina, sir William Gull (1816-1890), attraversava l’East End con la sua carrozza, invitava queste signore nella sua carrozza, poi somministrava loro qualche droga e infine tagliava loro la gola e le gettava sul marciapiede. Credo che ci fossero stati cinque omicidi perché uno dei primi era capitato ad una donna che non centrava niente. Continua

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Vescovo Williamson – parte ottava – da Cristo all’anticristo –

lezioni presso il Seminario San Tommaso d’Aquino – 1996

La soluzione alla crisi odierna è la fedeltà al Papa. Il Papa nel pieno possesso delle sue facoltà mentali. Questa crisi non può essere superata da piccole sacche o riserve di resistenza che brontolano nei boschi come stiamo facendo noi qui. No, questo non porrà fine alla crisi. Servirà semplicemente a custodire il Deposito e a mantenere la sacra fiamma nelle zone remote finché Dio non salverà il Suo Papa. E poi, quando Dio salverà il Papa, il Papa dirà: «ehi, voi che siete ancora lì, venite qui, abbiamo bisogno di voi. Vogliamo portarvi in tutti gli Stati Uniti, vogliamo che voi…». Il Papa farà appello a coloro che hanno mantenuto la Fede, non solo alla società, ma a tutti coloro che hanno mantenuto la Fede in questi tempi difficili. Il Papa, quando sarà restaurato, farà appello a loro. Quindi, fedeltà incondizionata all’autorità della Sede di Pietro nel suo pieno diritto, al fine di proteggere il Deposito della Fede. Ecco, dunque, su cosa poggia la sua autorità: sul Deposito della Fede. Il suo unico compito è custodire la Fede. E non ha il diritto di cambiarla. Il Papa non può andare in giro a dire che Lutero era un brav’uomo, perché Lutero era un terribile nemico della Fede Cattolica. Il Papa non può farlo. E se lo fa, non ha il diritto di essere obbedito. E noi non abbiamo il dovere di obbedirgli, se fa cose del genere. Lo consideriamo il Papa. Lo rispettiamo come Santo Padre. Ma quando dice sciocchezze, diciamo: «Santo Padre, no». Quando dice cose sensate, diciamo: «Santo Padre, sì». Quando dice sciocchezze, diciamo: «Santo Padre, no». Altrimenti saremmo papolatri. Come si fa a capire se dice cose sensate o sciocchezze? Abbiamo 2000 anni di storia della Chiesa per giudicare. Abbiamo avuto 2000 anni di Papato per giudicare i papi moderni, o meglio, 1950 anni di Papato, prima che i papi diventassero liberali: la Fede è la misura dei Papi, giammai il contrario. I Papi sono normalmente lo strumento per dichiarare cos’è la Fede. Ma i Papi non possono cambiare la Fede, che è ciò che questi recenti liberali, Paolo VI, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, cercano di fare. Non possono farlo, ma ci stanno riuscendo. Come? Sfruttando la stessa struttura gerarchia ecclesiastica che fino alla prima metà del XX secolo ha ordinato l’obbedienza alla Verità: finché il Papa faceva il Papa, finché i vescovi obbedivano al Papa, i sacerdoti obbedivano ai vescovi e il popolo obbediva ai sacerdoti, allora tutto rimaneva com’era, tutto si reggeva saldamente. Ma se voi foste il diavolo, cosa cerchereste di fare? Se tutti fossero Cattolici semplicemente per obbedienza, cosa fareste? Cerchereste di colpire l’uomo al vertice, perché se riusciste a mettere fuori gioco l’uomo al vertice, tutto il resto cadrebbe nelle vostre mani. È esattamente quello che è successo con Paolo VI. Paolo VI ha usato tutta la sua autorità di Papa per schiacciare i conservatori. E c’è stato solo un vescovo che gli ha veramente tenuto testa e gli ha detto: «Santo Padre, no». Ed era l’Arcivescovo Lefebvre, assieme al Vescovo De Castro Mayer. Tutti gli altri hanno detto: «Santo Padre, sì, Santo Padre, quanto in alto?». Il Santo Padre ha detto: «saltate e tuffatevi nel liberalismo». E tutti i vescovi obbedivano con grande devozione al papa, incondizionatamente. L’Arcivescovo, però, disse: «no, non potete dirmi di convertirmi al liberalismo. Voglio morire Cattolico. Devo vivere e morire Cattolico. Ho un’anima da salvare. Se divento liberale, non salverò la mia anima». Quindi la subordinazione dall’alto verso il basso della gerarchia ecclesiastica va bene fintanto che chi sta al vertice mantiene la Fede. Ma se chi sta al vertice non mantiene la Fede, sei nei guai. Ecco perché oggi i religiosi fedeli al Deposito della Fede dicono ai laici: «guardate, questa è la Fede, e finché insegniamo questa Fede, ascoltateci». E non vi dicono: «saltate, saltate, saltate». Ed eccole qui. Leggetele voi stessi. Avete le encicliche nelle vostre mani. Leggetele voi stessi. Leggete, leggete, leggete. Non sto dicendo: «ascoltatemi e obbeditemi». Non sto dicendo: «sedetevi lì e credete a tutto quello che vi dico perché ho i bottoni viola». Beh, lo direi se indossassi una di quelle tonache. Ma sto dicendo: «credetemi perché quello che vi dico è quello che hanno tramandato i Papi nel pieno possesso delle loro facoltà mentali». Questo è quello che dice la Chiesa: «obbedite ma con criterio». Perché altrimenti potremmo impazzire. Io potrei impazzire. Un giorno arriva qualcosa di dolce e il povero vescovo perde la testa. Ah, è già successo prima. Quindi, sapete, pregate per me. Sono un povero peccatore proprio come voi. Quindi, non sto dicendo: «seguite me, seguite me, seguite me». Ma, come diceva anche l’Arcivescovo Lefebvre, seguite i Papi che si facevano strumenti della Verità e non “autori”. E l’Arcivescovo diceva che dobbiamo fare un uso maggiore delle encicliche. Se solo più uomini Cattolici come voi leggessero.

Quindi, tornando alla Mirari vos,i paragrafi 8 e 9 sono il cuore e l’anima di questa piccola Enciclica. Ma poi passiamo immediatamente all’azione. Dalle idee passiamo all’azione. In primo luogo, la disciplina. La struttura e la disciplina della Chiesa devono essere rispettate. Questo affinché ci sia obbedienza alla gerarchia e alla Fede, obbedienza dei sacerdoti, attraverso i vescovi, al Papa. Obbedienza alla Fede. Il Papa è giudice di ogni opportuna modifica. Se c’è qualche aggiornamento da fare, deve farlo il Papa. Ma deve essere in linea con la Tradizione che è misura del Magistero. Qualunque decisione che sia contraria alla Tradizione è un errore. E gli errori sono contrari al celibato sacerdotale. Con merito, Giovanni Paolo II ha difeso con forza il celibato sacerdotale, senza cedere mai su questo punto. Ma stanno solo aspettando che se ne vada, e poi ci sarà un’altra grande spinta affinché i sacerdoti si sposino. E non si tratta solo del celibato per il sacerdozio, ma anche del fatto che i Cattolici si sposino, e che si sposino correttamente. Sposare una ragazza e poi stare con lei fino a che morte non li separi. Questo è il modo Cattolico. E quel matrimonio sacramentale è una parte fondamentale della società. Attraverso le encicliche del XIX secolo i Papi hanno anche ripetutamente difeso il matrimonio Cattolico. É vero d’altronde che il matrimonio Cattolico è difficile, perché è una scelta da cui non puoi più tornare indietro. Ma questa è la nostra legge. Certo, potresti vincere alla lotteria. Potresti avere una ragazza meravigliosa che ti farà piangere a dirotto quando morirà. Ma se ti capita una persona assolutamente così e così, devi comunque rimanere sposato. Questo è il modo Cattolico. Ma i massoni attaccano il matrimonio Cattolico perché se riescono a separare marito e moglie, se riescono a separare la famiglia, allora i figli sono allo sbando. I figli sono facili prede, proprio come oggi. I figli sono terribilmente vulnerabili se la loro mamma e il loro papà non stanno insieme. Lo si può vedere. Ogni bambino i cui genitori non sono rimasti insieme, che non ha avuto una madre e un padre che lo crescessero, ogni bambino del genere è inevitabilmente e gravemente ferito. Naturalmente, poi loro si costruiscono la propria vita e Dio non li condanna per gli errori dei loro genitori. Ma per un bambino è un handicap non avere avuto mamma e papà insieme. Quindi, la Chiesa Cattolica difende il matrimonio indissolubile fino a che morte non li separi. È un punto chiave. Paragrafo 13. Lui non lo discute. Leone XIII scriverà un’intera enciclica sul matrimonio in cui dimostrerà perché il matrimonio indissolubile è così importante. Gregorio XVI non lo discute. Lo espone e basta. Dice: «ragazzi, questo è ciò che serve. Vi dico che è così. Credetemi. Obbedite a me. Perché sono in linea con la Tradizione».

E dunque, gli errori liberali. Gli orrori. In primo luogo nella Chiesa: contro la Fede, contro la disciplina, contro la Tradizione, contro il Sillabo, contro il matrimonio. E poi, gli errori liberali nel mondo che si riducono ad una locuzione: il fraintendimento della libertà. “Libertà” di religione (paragrafo 14). “Libertà” di coscienza (paragrafo 15). “Libertà” di stampa (paragrafi da 16 a 18). “Libertà” dall’autorità (dal paragrafo 19). E poi, al paragrafo 22, i praticanti della libertà. E qui, ancora una volta, Gregorio XVI non ha bisogno di nominarli, come a “l’agnellino” Félicité. Sono le idee che contano. Ancora una volta, egli non nomina gli ebrei, i massoni, i comunisti e tutti questi vari nemici della Chiesa, perché non ne ha bisogno. Ma dimostra di conoscere quelle “società” cospiratrici che difendono le false libertà. Il Papa è ovviamente aggiornato. Conosce la massoneria. Ma non serve a nulla dire che i massoni sono i cattivi, che basta ucciderli tutti e il problema sarà risolto. No, non finirà. È come strappare il fiore e lasciare tutte le radici. Se le persone hanno il peccato nel cuore, allora è inutile sparare a tutti i massoni. Non servirà a nulla. Bisogna eliminare il peccato dai cuori. Bisogna fare in modo che le persone rimangano fedeli alle loro mogli o ai loro mariti (paragrafo 13). Bisogna rendere le persone fedeli, questa è la risposta. È difficile. È molto più facile prendere una mitragliatrice e andare a sparare a qualche massone, ma non è questo che risolverà il problema. Enrico VIII (1491 – 1547) doveva rimanere con sua moglie e, per il futuro della sua dinastia, doveva affidarsi a Dio per ciò che sarebbe accaduto alla sua dinastia. Poi la “libertà” di religione (paragrafo 14). L’indifferentismo religioso è un errore rovinoso che danneggia le anime. Qualcuno potrebbe dire che la “libertà” religiosa, espressa dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, è solo una questione pratica e non di principio. No. Dal 1648 (Pace di Vestfalia) al 1789 (inizio della Rivoluzione francese) la pratica si è fatta principio. L’indifferenza religiosa è un errore letale. La conseguente “libertà” di coscienza è la rovina della Chiesa e dello Stato che consente alle persone scegliere la “religione” che preferiscono, che è esattamente ciò che fa lo Stato qui negli Stati Uniti, e anche altrove. Stabilire come principio che le persone possano seguire la “religione” che preferiscono è la rovina della Chiesa e dello Stato. Mentre La Mennais avrebbe detto: «ehi, ragazzi, possiamo conciliare la “libertà” nella Chiesa, tutto quello che dobbiamo fare è dare a tutti la libertà di essere Cattolici». Il che significa anche la “libertà” di fare qualsiasi altra cosa, se lo desiderano. Ah! Questo non è Cattolicesimo. Dio non ci dà la libertà di essere protestanti o maomettani o buddisti. Egli permette che queste false religioni esistano, ma non dice che abbiamo il diritto di seguire le false religioni. Nel Vangelo dice che chi crede e viene battezzato sarà salvato, chi rifiuta di credere sarà condannato. Tutto qui. Voi ed io dobbiamo essere Cattolici se vogliamo salvare le nostre anime. Punto. La “libertà” di coscienza è la rovina della Chiesa e dello Stato. Avete visto cosa è successo all’Europa quando ha permesso la coesistenza dei protestanti con i Cattolici. Ha lacerato l’Europa. E poi non è che da quel momento i protestanti e i Cattolici abbiano vissuto in pace e felicità, perché i protestanti stavano lavorando per distruggere il Cattolicesimo e questo ha portato alla Rivoluzione francese. E durante la Rivoluzione francese è stato versato molto sangue. E il sangue continuerà a scorrere. Si potrà avere una convivenza pacifica e felice tra Cattolici e non cattolici solo quando tutti saranno Cattolici, allora ci sarà la pace. Non ci sono state guerre importanti in Sud America per 500 anni. Perché? Perché sono tutti Cattolici. Un esempio recente è il Cile e l’Argentina. Stavano litigando per una stupida isoletta, dico stupida isoletta perché a loro non sembrava stupida, ma un piccolo pezzo di territorio proprio giù a sud nel canale di Beagle. Stavano per entrare in guerra. Hanno chiesto alla Gran Bretagna di arbitrare ma l’arbitrato non è andato bene. Ma questi due paesi Cattolici hanno poi chiesto al Papa di mediare. Credo che fosse intorno al 1980-81. E l’arbitrato del Papa è stato accettato da entrambi perché lui è Cattolico, era Cattolico. Quindi non sono entrati in guerra. Allora, cosa fecero i massoni? Fomentarono un conflitto tra la corrotta Inghilterra e l’Argentina, usando l’oramai collaudato metodo di mettere i protestanti contro i Cattolici. Così, l’Inghilterra andò laggiù e iniziò una rissa con l’Argentina. Ma se tutti sono Cattolici, nessuna guerra diventa veramente sanguinosa. Rispetto ai tempi moderni, nel “Medioevo” la guerra era una sorta di gioco. Guardate i campi di battaglia della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Nella Prima Guerra Mondiale sono morte 14 milioni di persone. Nella Seconda Guerra Mondiale sono morte 66 milioni di persone. Nel “Medioevo”, considerando il rapporto del numero totale di abitanti, non si ebbero mai tali stragi. Morivano poche decine o centinaia di persone, forse qualche migliaio. Tutto qui. Non andavano in guerra durante la Quaresima, non combattevano la Domenica. Ci volle G. Washington per attaccare attraverso il Delaware il giorno di Natale, giusto? E lui considerò un grande colpo il suo attacco. Fu una mossa intelligente attaccare il giorno di Natale perché vinse. Fu efficiente. Ma fu davvero una mossa così intelligente? C’è un compromesso, come si suol dire. Se gli americani minano la pace, se rendono sanguinosa la guerra, se sono orgogliosi di sparare ai soldati inglesi da dietro gli alberi, è solo questione di tempo prima che tutti i vietnamiti sparino loro da dietro gli alberi. Chi la fa l’aspetti. Quindi, per quanto riguarda la libertà di stampa (paragrafo 16), «quale portentosa mostruosità di errori si spargono e disseminano per ogni dove». Ma la “libertà” di stampa per Thomas Jefferson era un pilastro della “democrazia”. Beh, Jefferson diceva: «abbiate la “libertà” di stampa». La Mennais diceva: «beh, abbiate la libertà di stampa, così avremo anche una stampa Cattolica». E il vecchio Papa diceva: «libertà” di stampa? Scordatevela. Sta inondando il mondo con un diluvio di errori». Guardatevi intorno. Guardate questi vili media che abbiamo oggi. Il Papa ammetteva che dalla falsa libertà di stampa possa derivare un po’ di bene, ma non sarà molto. E non c’è modo di compensare il terribile errore che ne deriverà. Invece, la Chiesa bruciava pubblicamente i libri dannosi. Questo è l’Indice, questa è la Santa Inquisizione. La Chiesa ha decretato un Indice per condannare tali libri e ha tutto il diritto di esercitare la sua censura su di essi. Pensate che oggi ci sia “libertà” di stampa? Oggi non esiste la “libertà” di stampa. È solo censura, ma abilmente mascherata. I poveri stupidi pensano di essere liberi. Non lo sono affatto. Non siete “liberi” di leggere ogni genere di cose. E in televisione ci sono un sacco di cose che vengono completamente censurate. Se qualcuno inizia a dire cose sensate in televisione, viene zittito, e rimettono in onda qualche sporco mercante di letame. Possono zittirti in televisione. Ovviamente hanno tutti i tipi di censori e pulsanti per intervenire. Quindi ti zittiscono e basta. Nei media odierni c’è una rigida e severa censura liberale contro qualsiasi verità reale o pensiero Cattolico. Ma non si chiama censura, e non si chiama Indice. La povera gente stupida che pensa di essere libera, in realtà viene condotta al macello dai liberali criminali, il che è molto peggio di qualsiasi cosa la Chiesa abbia mai imposto loro con la censura.

Ed ecco un’altra falsa libertà, quella dall’autorità. L’autorità dei prìncipi deve essere salvaguardata. È di Dio. Quindi la Chiesa Cattolica difende i prìncipi e difende l’autorità. I rivoluzionari sediziosi che detronizzano i prìncipi sono dannabili. Beh, sapete, Washington aveva in parte ragione a ribellarsi contro Enrico VIII, perché Enrico si era ribellato contro la Chiesa Cattolica. Washington avrebbe avuto perfettamente ragione se fosse tornato alla Chiesa Cattolica e avesse preservato tutto ciò che era buono, davvero buono, nella monarchia britannica ripristinando la vera Fede. Allora sarebbe stato completamente giustificato. Ma non è quello che ha fatto. Ha abbattuto tutto, ha rovesciato il re e il principio dell’Autorità, costruendo gli Stati Uniti su un principio di Rivoluzione che da allora è stato un fattore di destabilizzazione nel Paese. Perché, ogni volta che le persone tornano alle origini della repubblica americana per rafforzarla e consolidarla, cosa trovano? Trovano un principio di Rivoluzione. Pertanto, i bambini americani si ribellano naturalmente ai loro genitori perché Washington si ribellò. La Rivoluzione è intrinseca all’intera faccenda. Oggi la gente si lamenta della distruzione della famiglia, ma se si glorifica la rivoluzione, non si può difendere la famiglia. Quando si glorifica la rivoluzione, si mette la famiglia in ginocchio. Nella monarchia britannica la famiglia è stata minata. Non è solo negli Stati Uniti. Quando Enrico VIII si ribellò a Dio, mise di nuovo a repentaglio tutto, dall’alto al basso in Gran Bretagna. Ma oramai il caos è generalizzato e a perdita d’occhio. In tutti i paesi. In tutto ciò che non è contrario alla Religione, i Cristiani hanno sempre obbedito. Sono sempre stati pronti a obbedire al loro principe. Hanno sempre obbedito ai loro prìncipi, anche quando i Cristiani erano in grande maggioranza. Nel paragrafo 19 Papa Gregorio XVI cita l’esempio eccezionale di San Maurizio che era l’ufficiale romano a capo di un’intera legione di ufficiali che avrebbero potuto facilmente ribellarsi e dire: «ehi, sentite ragazzi, se volete giustiziarci o costringerci ad adorare falsi dei, noi ce ne andremo». Oppure: «abbiamo 6.000 soldati, combatteremo». Le autorità dissero: «obbedite». E loro risposero: «no, non possiamo obbedire perché è contro Dio». «Beh, in tal caso, prenderemo un soldato su dieci». La legione fu decimata. Questo è il significato di decimare. Così presero un soldato su dieci e lo uccisero. «E ora obbedirete». «No, non obbediremo». Così presero il secondo su dieci soldati, e li uccisero. Ne uccisero molti, compreso San Maurizio e molti altri ufficiali. Preferirono essere uccisi piuttosto che combattere. Non si ribellarono e non opposero resistenza. E non intentarono nemmeno una causa contro l’imperatore romano perché non era questo il modo di pensare dei Cristiani. Leggete la storia di San Maurizio se non l’avete già fatto. Cosa spingeva quest’uomo? “Doveva essere fuori di testa…”. Beh, il Papa, il vecchio e burbero scapolo romano, disse che il Santo era nel pieno possesso delle sue facoltà mentali. Invece, i liberali, in nome della “libertà”, rovesciano criminalmente l’autorità e lottano ardentemente per la separazione tra Chiesa e Stato. Ma il vecchio scontroso dice di no. La separazione tra Chiesa e Stato non è un buon principio. Naturalmente, sta parlando della Chiesa Cattolica. Che lo Stato si separi da qualsiasi falsa chiesa, sì, certo. Ma che lo Stato si separi dalla Chiesa Cattolica, no. Franklin Delano Roosevelt (1882 – 1945) si consultò con il cardinale conservatore F. J. Spellman (1889 – 1967). L’unione tra la Chiesa Cattolica e gli statisti, è la cosa più naturale del mondo. Reagan si consultò con il sacerdote tradizionalista G. A. DePauw (1918 – 2005) a Long Island, credo. Il presidente Reagan voleva sapere cosa pensavano i Cattolici. E un prete Cattolico perbene farà tutto il possibile per sostenere e appoggiare gli uomini che hanno il difficile compito di esercitare l’autorità. È naturale ed è molto utile. Questa è l’unione tra Chiesa e Stato. Ma i liberali dicono: no, no, no. Lo Stato non deve essere unito alla Chiesa. Lo Stato deve stare lontano dalla Chiesa.

Ultimi paragrafi. Cari vescovi, combattete la buona battaglia e lasciate che la ragione si sottometta alla Fede. Lasciate che la Fede guidi le menti degli uomini. Cari prìncipi, se volete difendere i vostri regni, cioè le autorità secolari, difendete la Fede. Abbiate cura della Fede, proteggete la Chiesa, e allora la Chiesa vi aiuterà generosamente a proteggervi. Perché la Chiesa dirà al popolo di obbedire ai propri prìncipi. La Chiesa dirà che è necessario rimanere sposati fino al giorno della propria morte e non andare in giro con un sacco di amanti. Beh, ai principi non piace sentirsi dire questo. Potrebbero ribellarsi o meno, ma la Chiesa dirà ai prìncipi di obbedire, ed è per questo che il popolo si fiderà della Chiesa. E se il popolo si fida della Chiesa, la Chiesa dirà al popolo di obbedire. Dirà ai prìncipi di fare il loro dovere, dirà al popolo di obbedire, e ci saranno armonia e ordine. Se tutti ascoltano la Chiesa, ci saranno armonia e ordine. Beh, anche qui, nei cari Stati Uniti, fondati sulla separazione tra Chiesa e Stato, l’unione ricomincia a crescere. Spellman e Roosevelt, Reagan e DePauw, ecc.

Ultimo paragrafo. Che «la Beata Vergine Maria, la grande Avvocata, col suo patrocinio, in mezzo a tanti bisogni del gregge Cristiano, implori benigna un esito fortunatissimo a favore dei Nostri propositi, sforzi ed azioni. Tanto con umile preghiera domandiamo ancora al Principe degli Apostoli San Pietro e al suo Co-Apostolo San Paolo, affinché rimaniate tutti saldi come solido muro, e non si ponga altro fondamento diverso da quello che fu già posto». Qual è la lamentela dei Pink Floyd? Il muro. Ma il vescovo, il Papa vuole che i suoi vescovi siano come un muro, una fortezza, per difendere la Verità. Devono stare lì senza muoversi, senza battere ciglio, e devono tenere fuori il nemico. «Con la Nostra Apostolica Benedizione apostolica, 15 agosto 1832».