Vescovo Williamson – parte tredicesima – domande e risposte –
lezioni presso il Seminario San Tommaso d’Aquino – 1996
È interessante aprire una parentesi dedicata al fenomeno Unabomber (Theodore John Kaczynski, 1942-2023) e al suo Manifesto che inizia così: «la rivoluzione industriale e le sue conseguenze sono state un disastro per la razza umana». Non credo assolutamente che egli sia infallibile e tanto meno un santo. Ma penso che abbia ragioni da vendere. La società moderna sta distruggendo la dignità umana e la libertà. L’industria tecnologica (IT) rende così facile agli uomini soddisfare i propri bisogni primari, che il bisogno altrettanto naturale di raggiungere un obiettivo con impegno e sacrificio rimane tragicamente frustrato. Ai vecchi tempi non c’erano ragazzi che, come oggi, vagavano per le strade annoiati e depressi, perché i ragazzi dovevano lavorare la terra. Perché se non avessero lavorato la terra, le loro madri sarebbero morte di fame a febbraio o marzo. Il duro lavoro e la disciplina della vita contadina facevano sì che i ragazzi non finissero nei guai. E nemmeno le ragazze finivano nei guai. Le ragazze non avevano lavatrici, quindi dovevano stare a casa e mandare avanti la fattoria, lavare tutti i vestiti degli uomini quando questi erano fuori a lavorare tutto il giorno nei campi. C’era una vita dura che impediva loro di finire nei guai. C’è una cosa molto divertente che si dice sugli immigrati ebrei che arrivavano a Brooklyn e poi, naturalmente, si trasferivano nell’entroterra, nelle zone più eleganti del New Jersey. E gli ebrei del New Jersey dicevano: «quando siamo arrivati dal vecchio mondo a Brooklyn, eravamo troppo infelici per pensare al suicidio, ma ora che siamo ricchi, oziosi e agiati nel New Jersey, abbiamo delle belle case e pensiamo tutti al suicidio. Finché eravamo infelici, eravamo abbastanza felici. Ora che siamo completamente felici, siamo tutti infelici». Unabomber dice, correttamente, che un uomo non ha bisogno solo di cibo, vestiti, elettrodomestici, ecc. Ha anche bisogno di fare qualcosa di significativo nella sua vita, di sentire che può dare un contributo, che quello che fa conta. Ma quello che conta tende ad essere distrutto dalle enormi mietitrebbiatrici che, con una bocca larga quanto questa stanza, attraversano un campo in poche ore e sfamano l’intero villaggio per tutto l’inverno. Va benissimo avere una magnifica mietitrebbia che in poche ore sfamerà il villaggio per tutto l’inverno, ma il prezzo da pagare è che i ragazzi diventano dei fannulloni assistiti dallo Stato, pieni di tempo libero che non sono in grado di usare e che distruggerà il loro senso di autostima. Inoltre, Unabomber riconosce che la dimensione naturale dell’uomo è quella su piccola scala, del villaggio, di piccole comunità che, inevitabilmente, vengono distrutte dall’impiego, su larga scala, del moderno sistema industriale tecnologico. Questo sistema è in perenne guerra con i piccoli sistemi naturali umani, e a tutta la popolazione ordina di garantirle lealtà: la produzione su larga scala richiede il funzionamento di un enorme meccanismo in cui tutti gli elementi umani devono essere sincronizzati, che altrimenti non funzionerebbe. Quindi, quando le persone dicono: «vogliamo la famiglia, vogliamo i valori familiari, difendiamo i valori familiari» e poi, subito dopo, aggiungono: «ma vogliamo anche beni prodotti in serie che siano tutti molto economici, in modo da avere uno stile di vita piacevole, morbido e confortevole», Unabomber dice che queste persone si contraddicono senza rendersene conto. Vogliono un sacco di cose che non possono convivere con ciò che sostengono di credere. L’intero sistema della vita americana, in realtà, necessita, per sua natura, della distruzione della famiglia. Così, quando gli americani poveri si ribellano, «voglio difendere la mia famiglia, credo nei valori familiari, voglio difendere la mia famiglia», poi gli stessi, due o tre o cinque o dieci o cinquanta minuti dopo, si schierano a favore della tecnologia o dell’industria o di qualcosa che danneggiano proprio quella famiglia che hanno appena detto di voler difendere. C’è sempre un compromesso, e il compromesso dell’IT è molto costoso. In Europa accade la stessa cosa. Gli inglesi perbene dicono: «vogliamo l’Inghilterra». I tedeschi perbene e patriottici dicono: «vogliamo la sovranità della Germania». I francesi perbene dicono: «vogliamo la Francia Cattolica di una volta». Ma un quarto d’ora dopo, quegli stessi inglesi, tedeschi e francesi dicono: «ma vogliamo anche la bella vita che ci offre la produzione su scala europea». Ma nel momento in cui si difende la produzione su scala europea, allora le arance proverranno dalla Spagna, l’olio dalla Turchia, la carne bovina dall’Inghilterra, le banane dall’Irlanda, ecc., e l’Europa prenderà il posto dei singoli Paesi. I cari europei che da un lato vogliono difendere il proprio Paese e dall’altro desiderano una vita comoda, economica e facile, si contraddicono senza rendersene conto. Se volete un bel Paese sovrano, dovete pagarne il prezzo, ovvero avere meno prodotti manifatturieri, morbidi ed economici. Se volete questi prodotti morbidi, economici, facilmente disponibili e prodotti in serie, prima o poi dovrete dire addio alla sovranità nazionale. Scegliete voi. Chi paga, sceglie. Ma non potete avere entrambe le cose. Allo stesso modo, la miriade di regole e regolamenti imposti dal funzionamento dell’IT, soffocano l’azione dell’uomo per raggiungere obiettivi reali che, secondo Unabomber, è la sua vera libertà. E quindi, l’industria tecnologica non solo è contro la famiglia, ma è anche contro la libertà. E nessun piccolo aggiustamento o compromesso può conciliare il sistema IT con la libertà, sia perché tale sistema deve regolare rigolosamente il comportamento umano per poter funzionare, sia perché tutte le sue parti sono interdipendenti. Questo è qualcosa che egli dimostra in dettaglio. Prendiamo ad esempio un’acciaieria. Come sapete, un’acciaieria deve rimanere sempre calda. Ci vuole molto tempo per riscaldare un forno siderurgico e, una volta che è caldo, bisogna mantenerlo in funzione. In altre parole, è necessario avere lavoratori 24 ore su 24. Affinché i lavoratori possano svolgere il primo turno, è necessario avere lavoratori per il secondo turno e lavoratori per il terzo turno. E se uno dei lavoratori del turno si assenta, il forno si raffredderà e l’altro lavoratore del turno si troverà in difficoltà. Affinché il sistema funzioni è necessario obbedirgli. Quando invece gestisci la tua piccola fattoria. con i tuoi pochi cavalli, indipendente dalla fattoria di chiunque altro, non devi preoccuparti di ciò che fanno gli altri nella loro fattoria. L’unità di lavoro è solo la tua piccola fattoria, al massimo è il tuo piccolo villaggio. Ma il sistema IT comporta che la tua unità di lavoro sia l’intero paese o l’intero continente. Ora, affinché l’uomo sia ben disposto ad integrarsi e adattarsi al nuovo sistema è necessario che la sua stessa natura debba essere progettata, come la coda muove il cane: l’uomo ha creato l’IT per servirlo, ma ora l’uomo verrà cambiato per servirla. Questo è ciò che sta accadendo. Sta accadendo proprio intorno a noi. E, sapete, si vede costantemente… Diamo farmaci ai bambini perché non si adattano alle nostre “meravigliose” scuole o al nostro “meraviglioso” stile di vita. E se non si adattano allora occorre mandarli dagli psicoterapeuti. E anche i loro padri devono andarci, perchè le loro mogli pensano che siano dei figli di… E se non lo accetteranno, allora interverranno gli assistenti sociali. Ma che colpa hanno se gli viene propinata “musica” rock? Si pensi ai Pink Floyd: affermano che non abbiamo bisogno di istruzione, tantomeno di controllare il nostro pensiero. Si lamentano delle scuole perché il sistema scolastico è un sistema di elaborazione e lavaggio del cervello. Il sistema scolastico nega ai ragazzi il loro valore e la loro importanza come esseri umani, e li vuole trasformare in macchine, in nerd del computer. Ma i ragazzi cosa vogliono? Non lo sanno. Non sanno cosa vogliono. Unabomber, anche senza la Fede, è abbastanza intelligente da intuire alcuni profondi errori della società moderna. E qui ci ricolleghiamo alle Encicliche. La Chiesa Cattolica comprende la natura umana così come Dio l’ha creata. Ma i massoni vogliono cambiare la natura umana, vogliono sostituire la natura di Dio con una nuova natura di loro creazione. Ma la nuova natura, il nuovo mondo, il nuovo sistema tecnologico, il nuovo mondo artificiale che stanno creando per cambiare la natura umana, non si adatta alla natura umana. Ed è per questo che i ragazzi strillano e urlano. Poi i bambini raggiungono i 20 anni e cambiano idea, e dicono: «beh, mi viene offerto un bel lavoro comodo da 50.000 dollari l’anno, qui c’è una ragazza carina, e quindi mi accontenterò di una casa scadente, una moglie scadente, un’auto scadente, uno stipendio scadente. E avrò una felicità superficiale. E poi i miei figli, lo so, ascolteranno il rock and roll quando cresceranno, ma so che cresceranno proprio come sono cresciuto io». Ma che tipo di mondo è questo? Tutte queste cose sono forme di manipolazione con cui il nuovo sistema industriale, se possibile, riprogetterà la natura stessa dell’uomo per adattarla alla tecnologia. La coda sta già muovendo il cane. Abbiamo un profondo problema umano, e Unabomber sta uccidendo delle persone per risvegliare la coscienza della gente su questo problema. Non sto dicendo che abbia ragione. Ma quell’uomo è così frustrato nel cercare di trasmettere un messaggio serio a persone che non vogliono ascoltarlo, che sta uccidendo, sta ricorrendo all’omicidio per farsi ascoltare. Attualmente, sempre più esseri umani si stanno ribellando contro la deriva tecnologica, ma se essa prevarrà, nemmeno i governanti, i manipolatori, i controllori della stessa avranno molta libertà di movimento. Se invece l’IT viene distrutta, che è il sogno di Unabomber, ci sarà forse il caos, ma almeno l’umanità avrà un’altra possibilità. E il caos potrebbe causare meno sofferenza di quanta ne causerebbe il proseguimento dell’industria tecnologica. Se l’IT non viene smantellata, secondo l’anarchico, ci saranno diverse possibili alternative. O per motivi di efficienza, le macchine avranno il controllo totale e nessun uomo avrà più alcuna libertà, oppure un’élite continuerà ad avere il controllo sulle macchine. In questo caso l’élite o gestirà le macchine in modo tale da eliminare le masse, oppure controllerà le macchine in modo tale da domare e addomesticare le masse, privandole di libertà e del significato della loro vita. Dunque, «o l’IT o l’uomo. Scegliete voi»: questo è ciò che sostiene. Unabomber non ha una risposta reale. Vede il problema ed è molto bravo a riconoscerlo. Ma senza la Fede, non ha idea di come rimettere insieme i pezzi o di come uscirne. Quindi la sua risposta è solamente logica: poiché il problema è l’industria tecnologica, dobbiamo tornare alla natura selvaggia. E lui aveva quella piccola capanna nel mezzo del Montana, in mezzo al nulla. Qual è il vantaggio della natura selvaggia? È completamente non tecnologica, sapete, serpenti, felci, cespugli, fiumi, torrenti, montagne e nuvole. È bella. Si prende cura di sé stessa. Permette la sopravvivenza. Si può avere mal di denti, ma è meglio che il deserto tecnologico. I mezzi per rovesciare l’IT sono una rivoluzione che non sarà solo politica, ma economica, tecnologica e mondiale, perché l’IT non può essere rovesciata in modo frammentario. Quindi sogna una massiccia rivolta mondiale contro la macchina. Quindi vuole un’altra rivoluzione, l’ennesima. Ne abbiamo avute una, due, tre, quattro…, ma lui ne vuole ancora un’altra. È sempre la stessa cosa: «lasciamo che i nostri rivoluzionari abbiano un unico obiettivo chiaro, tutti i mezzi per raggiungere tale obiettivo possono poi essere adeguati in modo pragmatico». Parla come Lenin, parla come un comunista. Dice che abbiamo bisogno di una rivoluzione e che i rivoluzionari devono fissare l’obiettivo e poi adattarsi a tutti i mezzi. Questo è esattamente ciò che diceva Lenin. Unabomber vuole tornare alla natura selvaggia, ma è solo un’altra non-soluzione. Ma ha ragione, come spesso accade, sugli errori dell’attuale establishment: «i progressisti collaborano abitualmente nelle rivoluzioni con i non-progressisti solo per poi tradirli in seguito. Il progressismo è totalitario per natura». In realtà, è una religione sostitutiva. Il bisogno di crederci farà sì che anche i seguaci più onesti perdonino i crimini più indecenti delle loro autorità. L’anarchico sa che la sinistra non è la risposta. Sta protestando contro la sinistra. Sta protestando contro i socialisti di Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), i socialisti assistenzialisti e il loro stato assistenzialista industriale e tecnologico. Poveretto, se solo potesse tornare alla Fede. Ha ucciso tre persone e ne ha ferite altre venti e deve rispondere di questo. È un criminale, ma non è un criminale comune. Quell’uomo è un manifestante altamente intelligente contro uno stile di vita che è davvero profondamente antiumano.
